Il Parlamento europeo nega l’autorizzazione alla trombina, l’enzima che “ricostruisce” la bistecca

Il Parlamento europeo boccia la “bistecca ricostruita” negando l'autorizzazione della trombina come addittivo alimentare. La trombina, non a caso ribattezzata “colla per carne” è un enzima di origine bovina o suina che può essere utilizzata, appunto, per “incollare” i resti di carne in modo da ricostruirne dei pezzi interi.

Il Parlamento europeo boccia la “bistecca ricostruita” negando l’autorizzazione della trombina come addittivo alimentare. La trombina, non a caso ribattezzata “colla per carne” è un enzima di origine bovina o suina che può essere utilizzata, appunto, per “incollare” i resti di carne in modo da ricostruirne dei pezzi interi.

Una “ricucitura” che potrebbe trarre in inganno i consumatori e pertanto inaccettabile. Così l’hanno giudicata gli europarlamentari che hanno impedito (per la verità con una maggioranza molto ristretta) l’ammissione di tale enzima che continuerà ad essere autorizzato a livello nazionale, ma sarà esclusa dalla lista di additivi approvati dalla UE.

I consumatori europei devono poter essere sicuri che, se comprano una bistecca o un pezzo di prosciutto, non si tratta di pezzi di carne incollati insieme“, ha affermato convinto davanti alla plenaria il presidente della commissione Ambiente Jo Leinen.

La Commissione europea aveva proposto di aggiungere la trombina bovina o suina alla lista UE degli additivi in modo che questa potesse essere sottoposta alle regole europee. Secondo la proposta avanzata, i prodotti ricostruiti con la trombina (utilizzata a livello nazionale come “aiuto alla trasformazione degli alimenti) avrebbero dovuto evidenziarlo sull’etichetta, e non poter essere utilizzati dai ristoranti.

Ma tali precauzioni sono state considerate insufficienti per garantire la giusta trasparenza per il consumatore. Il Parlamento, inoltre, che ha potuto esercitare il suo diritto di veto con 370 voti a favore (la maggioranza assoluta era di 369), come si può leggere sul sito istituzionale, ha rilevato un rischio d’infezioni batteriche più elevato nei prodotti ricostituiti con la trombina.

Non dello stesso parere la spagnola Pilar Ayuso, PPE: “la procedura è stata considerata sicura, ed è già praticata in vari paesi“. La cosa però, sinceramente non ci tranquillizza affatto.

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