Eversweet: la Stevia OGM che rischia di far fallire i coltivatori del Paraguay

Eversweet, la Stevia OGM, spacciata per sostenibile e prodotta dalla multinazionale Cargill, che rischia di far fallire i coltivatori del Paraguay.

La Cargill, famosa multinazionale statunitense, ha iniziato a produrre la stevia, o qualcosa che ci assomiglia, mettendo a serio rischio gli agricoltori di paesi come il Paraguay che la coltivano in modo sostenibile da generazioni e che, oltretutto, di questo sopravvivono.

Per chi non la conoscesse, si tratta di una multinazionale agroalimentare tra le più grosse al mondo, e proprio in settimana ha iniziato a produrre lo stevia Ogm, chiamata EverSweet. La Cargill dice di farlo in modo sostenibile nel suo stabilimento di Blair, in Nebraska, ma secondo organizzazioni ambientaliste di sostenibile c’è ben poco in quel tipo di produzione.

La stevia viene infatti prodotta tramite utilizzo di lievito geneticamente modificato che converte le molecole di zucchero in una sostanza che le assomiglia, e che secondo il gruppo ambientalista Mighty Earth dell’ex deputato Henry Waxman, di sostenibile non ha proprio nulla. Per Waxman la Cargill è infatti la peggiore azienda del mondo:

“Durante i miei 40 anni di carriera al Congresso, ho visto una serie di aziende impegnate in pratiche abusive. Ho visto in prima persona l’impatto dannoso delle imprese che non portano la loro etica al lavoro. Ma Cargill si distingue”.

Cargill, dal canto suo, giustifica la sostenibilità della stevia affermando che la produzione è fuori terra ma secondo UsRight le cose stanno diversamente, perché l’impianto di fermentazione da $ 50 milioni dell’azienda, situato nella zona del mais Ogm Roundup Ready, dipenderà dalle colture irrorate con pesticidi o da altre fonti di zucchero coltivate a terra, che serviranno ad alimentare il lievito nelle vasche dell’azienda per produrre EverSweet.

cargill impianto

Il motivo per cui l’azienda avrebbe deciso di “spacciare” EverSweet come prodotto sostenibile dipenderebbe dalla maggiore propensione dei consumatori ad acquistare prodotti naturali. Motivo per cui, secondo UsRight, gli strateghi delle pubbliche relazioni di Cargill avrebbero raccomandato di evitare termini come “biologia sintetica” e “ingegneria genetica“, preferendo descrizioni più vaghe come per esempio “fermentazione derivata“.

Senza contare che la produzione a basso costo di stevia sintetica, come premesso, può avere ripercussioni negative sugli agricoltori sostenibili del Paraguay, che la coltivano naturalmente da molte generazioni, vivendo di questo. La loro economia, infatti, potrebbe risultarne devastata perché risulterà difficile competere con i prezzi bassi dell’alternativa non naturale, inficiando le condizioni di vita di molte famiglie.

Ti potrebbe interessare anche:

Photo Credit: mightyearth

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook