Non datecela a bere! 7 motivi per preferire l’acqua del rubinetto

Se ancora non è chiaro il concetto che l'acqua in bottiglia non è né più pura né tantomeno più sana dell'acqua che vi sgorga - gratis - dal rubinetto di casa, ecco a voi 7 motivi per schiarirvi ulteriormente le idee

Se vi mettessi l’aria di montagna in una lattina e vi convincessi che sia più buona e più salutare di quella “libera” voi la comprereste? Probabilmente no e quasi sicuramente mi prendereste per matto. Al tempo stesso però, la maggior parte di voi non si considera minimamente folle ogni qual volta esca da un supermercato con il proprio carrello pieno di acqua minerale. Ebbene sì, la tanto idealizzata qualità dell’acqua che viene propinata dai mass media non è affatto poi così vera.

La pubblicità incalza e invoglia, presentandoci l’acqua minerale sempre meno come una bevanda che serve ad accompagnare il cibo e sempre più come una fonte di salute e addirittura di bellezza. Non essendoci invece pressoché alcuna informazione sulla qualità dell’acqua che esce dal rubinetto di casa, si è naturalmente portati a pensare che questa non abbia nessuna delle proprietà vantate dalle acque in bottiglia e la si guarda con sospetto. La verità è che l’acqua del rubinetto non ha nessuna differenza rispetto a quella in bottiglia, anzi una differenza c’è: il prezzo.

Comprare acqua minerale, infatti, è un’abitudine che costa caro, sia al portafoglio (costa circa 500/1000 volte più dell’acqua di rubinetto) che all’ambiente, con oltre 200.000 tonnellate di plastica prodotta per imbottigliare circa 11 miliardi di litri d’acqua.

Tra l’altro, a ben guardare, i soldi spesi per la minerale servono non tanto a pagare la materia prima, ma tutte le altre voci che gravitano attorno al business dell’acqua: pubblicità, trasporto, imballaggio e smaltimento. Il fatto che molti di voi spenda ogni anno fior di euro per comprare acqua imbottigliata è dovuto solo alla martellante pubblicità televisiva. Spot e manifesti giocano su alcuni concetti chiave come la scarsa presenza di sodio o il residuo fisso molto basso. Ora, chi deve osservare una dieta povera di sodio, come gli ipertesi, non è certo dell’acqua che deve preoccuparsi, ma semmai dell’alimentazione: il sodio abbonda in molti cibi, e quello che si può assumere mangiando è senz’altro assai di più di quello che si ingerisce bevendo un’acqua ricca di sodio. Quindi l’acqua minerale ha senso (e tra l’altro neanche completamente) solo se si ha bisogno di particolari minerali. Per il resto, è una truffa colossale.

Voi che comprate l’acqua propinata dalla pressione pubblicitaria di testimonial come ex Miss Italia e calciatori, siete riusciti incredibilmente a farvi “ubriacare” da una bevanda analcolica! L’acqua per voi è diventata una merce, come un’automobile o un vestito di tendenza, abbagliati dalle luci della pubblicità vi siete scordati che l’acqua è un bene primario inalienabile! Pagando la vostra confezione di acqua imbottigliata, non pagate solo alla cassa: pagate l’esaurimento delle risorse idriche delle prossime generazioni e pagate l’inquinamento di quando si produce, trasporta e si butta nella spazzatura. Magari qualcuno di voi sentendosi adesso accusato proverà a difendersi affermando “ma l’acqua in bottiglia al sapore è più buona, quella del rubinetto sa troppo di cloro” tralasciando il fatto che una ricerca di Legambiente di non troppi anni fa affermava che solo due italiani su dieci fossero in grado di distinguere il sapore dell’acqua minerale da quella del rubinetto; ammettendo anche che voi rappresentiate proprio quei due abilissimi “sommelier”, bene in questo caso basterebbe un piccolo accorgimento. Essendo il cloro volatile, è sufficiente lasciare l’acqua attinta dal rubinetto in una brocca per circa 10 minuti affinché il cloro evapori; provare per credere!

A questo punto se ancora non vi è chiaro il concetto che l’acqua in bottiglia non è né più pura né tantomeno più sana dell’acqua che vi sgorga – “gratis” – dal rubinetto di casa, provvederò di seguiti ad elencarvi 7 motivi per schiarirvi ulteriormente le idee:

acqua_del_rubinetto

  1. L’acqua del rubinetto costa pochissimo da 0,40 a 0,60 euro al metro cubo (1000 litri!). L’acqua in bottiglia costa circa 500/1000 volte di più
  2. L’acqua del rubinetto è corrente, scorre ed è viva. Quella minerale potrebbe essere stata imbottigliata molti mesi prima del consumo e conservata in luoghi caldi o, comunque, sotto la luce diretta.
  3. L’acqua del rubinetto è immediata e comoda. Apri e sta lì, pronta da bere. Quella in bottiglia richiede uno spostamento ed, inoltre, è scomoda e pesante da trasportare.
  4. L’acqua del rubinetto subisce controlli molto più frequenti e più dettagliati rispetto all’acqua in bottiglia in quanto le analisi chimico-batteriologiche possono essere eseguite – per legge – anche una sola volta ogni cinque anni.
  1. L’acqua del rubinetto è più ecologica ed energeticamente efficiente. Niente bottiglie di plastica, né inquinamento per trasporti su camion. Le bottiglie di plastica sono antiecologiche, costose e difficili da smaltire. In Italia se ne accumulano 150.000 tonnellate all’anno in rifiuti!
  2. L’acqua del rubinetto è vittima dell’ingiustificata credenza che la vuole qualitativamente inferiore a quella in bottiglia. Cosa non affatto vera, non ci sono motivi fondati per ritenere l’acqua minerale più salutare. Ciò non significa che l’acqua in bottiglia non sia di buona qualità. Sopravvalutare la minerale però è poco ragionevole.
  3. Imbottigliare l’acqua e rivenderla 1000 volte il suo prezzo è semplicemente un’operazione speculativa, in cui la rendita è sicura. Per questo sempre più grandi multinazionali sposano l’ingresso in questo mercato.

Risultato finale: acqua del rubinetto vs acqua in bottiglia 7-0.

Insomma, per concludere, se la classe non è acqua lo è ancor meno acqua in bottiglia!

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