Mal di Sushi: occhio alle intossicazioni, aumentano i casi di sindrome sgombroide

Boom di ricoveri a Milano per la cosiddetta sindrome sgrombroide manifestatasi dopo aver mangiato sushi.

Boom di ricoveri a Milano per la cosiddetta sindrome sgombroide manifestatasi dopo aver mangiato sushi.

Difficilmente (anche se le eccezioni esistono) economicità fa rima con qualità, soprattutto quando in ballo ci sono prodotti alimentari e nello specifico pesce crudo.

A Milano, dove negli ultimi anni, è cresciuto a dismisura il numero di ristoranti che offrono la formula All you can eat, ovvero un prezzo fisso con la possibilità poi di mangiare quanto si vuole, sale il bilancio dei ricoveri dovuti alla sindrome sgrombroide, patologia causata dalle cattive condizioni in cui sono conservati tonno e pesce azzurro.

Mentre si moltiplicano gli interventi delle Forze dell’ordine,i malcapitati sono alle prese con nausea, mal di testa, rossori al viso e nei casi più gravi con edemi alla glottide con pericolo di soffocamento. L’ultimo caso è quello di quattro medici intossicati dopo aver mangiato tonno in un ristorante giapponese di via Marostica.

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10 sushi al tonno a 100 yen

I carabinieri del Nas hanno ispezionato il locale, rilevando irregolarità nella modalità di conservazione di “tonno e altri pesci di specie affini”. Il 6 settembre un’altra persona era stata ricoverata dopo aver mangiato tonno in un bar, il 26 settembre è toccato a un altro ristorante, il 27 a due locali di cui un “All you can eat” di sushi. Altre segnalazioni sono state fatte agli ispettori dell’azienda sanitaria il 30 settembre e il 1 ottobre.

Un fenomeno, quindi, così diffuso che l’azienda sanitaria milanese ha già lanciato un vero e proprio allarme sui rischi che si corrono quando si mangia pesce crudo non conservato correttamente. Nei casi segnalati, i carabinieri hanno rintracciato appunto irregolarità nel trasporto e nella conservazione. Diversi controlli sono stati fatti anche nel mercato del pesce di via Lambroso.

Prudenza, dunque. I dati parlano chiaro, dall’inizio dell’anno sono già 45 le persone ricoverate per questa intossicazione, nel 2015 erano state in tutto 47. Nel caso della sindrome sgombroide si deve intervenire con cortisone o antistaminici.

“Non vogliamo parlare di epidemia, ma è bene che la gente sia consapevole dei rischi a cui va incontro quando mangia pesce crudo o appena scottato”, dicono dall’azienda sanitaria.

Vi avevamo già parlato di cosa si nasconde dietro il sashimi, ma in generale è bene stare alla larga da pesce da cui non si conosce la provenienza per evitare anche di contrarre la salmonellosi o altre patologie.

Oltre all’abitudine dei ristoranti di sushi (ma non solo) di tenere “in vetrina” i tranci di tonno già tagliati, una causa di contaminazione del pesce è il trasporto in condizioni igieniche e di freddo non ottimali. In particolare, per i carichi che arrivano dal Pacifico.

Dominella Trunfio

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