Tonno in scatola. Altro che pesca sostenibile, Mareblu ci sta svuotando gli oceani

Greenpeace smaschera Mareblu accusandola, a giusta ragione, di non aver mantenuto gli impegni presi.

Tonno in scatola. Altro che pesca sostenibile, Mareblu ci sta svuotando gli oceani!

È quanto emerge da una analisi di Greenpeace che smaschera letteralmente Mareblu accusandola, a giusta ragione, di non aver mantenuto gli impegni presi.

Il tonno in scatola è la conserva ittica più comune sulle nostre tavole e forse anche per questo i produttori sono poco attenti nell’adottare nella fase di cattura principi di sostenibilità e nonostante molte delle specie di tonno commercializzate sono a rischio di estinzione.

Già alla fine del 2011, Greenpeace aveva chiesto alle aziende del settore di non utilizzare delle specie a rischio e di impegnarsi a vendere solo tonno pescato in maniera sostenibile, ossia con amo e lenza, senza impiego di metodi distruttivi come i palamiti e le reti a circuizione con sistemi di aggregazione per pesci (FAD).

Nel 2012, Mareblu aveva promesso di mettere in scatola solo tonno pescato in modo sostenibile entro la fine del 2016. Ma oggi solo lo 0,2% del suo tonno è davvero pescato con metodi sostenibili, come la pesca con canna, mentre la maggior parte arriva da giganteschi pescherecci industriali che praticano la pesca con reti a circuizione senza alcuna limitazione all’uso di FAD. Questa tipo di pesca causa la cattura “accidentale” non solo di tonni appena nati, ma di altri animali marini, come gli squali.

Ora, con la sua nave Esperanza, Greenpeace sta solcando l’Oceano Indiano, una delle principali aree di pesca al tonno che finisce nei nostri piatti con l’obiettivo di fermare la pesca distruttiva di Thai Union, proprietaria anche del marchio italiano Mareblu.

A questo punto quale marca sarebbe consigliabile acquistare da chi il tonno proprio se lo deve mangiare?
A chi non riesce a fare a meno del tonno, che sarebbe quantomeno da limitare nel consumo, consigliamo di consultare la classifica Tonno in trappola, cliccando su ogni scatoletta si possono vedere i dettagli sulla loro sostenibilità: www.greenpeace.it/tonnointrappola.

E partecipate subito alla petizione Tonno in Trappola.

Germana Carillo

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