Insetti, alghe e meduse: il cibo del futuro?

Sulle tavole del futuro in tutto il mondo ci saranno davvero insetti e meduse? Se ne è parlato in un convegno ad Expo

Sempre più spesso si parla di come una dieta a base di insetti possa salvare la popolazione del mondo dalla fame. Di questo si era già mostrata convinta la Fao tempo fa dato che i piccoli animali sono non solo facilmente reperibili e poco costosi ma anche particolarmente ricchi di proteine e minerali. Il tema è talmente attuale che se ne è parlato diverse volte in occasione dell’Expo.

Presso l’Open Plaza alla conferenza ‘Research, suistainability and innovation in new foods’, a cura del Cnr in collaborazione con Euromarine (Eu), Archimede ricerche e la Fao, si è aggiunto però un altro possibile alimento del futuro: le meduse. Secondo gli esperti potrebbero infatti facilmente trasformarsi da “problema per i nostri mari” a risorsa per la popolazione.

“Nel Mediterraneo ci sono centinaia di tonnellate di biomassa di questi cnidari, costituiti essenzialmente da acqua e proteine, soprattutto collagene, con efficace attività anti-ossidante”, ha dichiarato Antonella Leone dell’Istituto di Scienze delle produzioni alimentari (Ispa) del Cnr.

Alcune specie di meduse sarebbero dunque adatte a diventare fonti alimentari alternative ma non solo, secondo la dottoressa Leone, dalla medusa Cassiopea mediterranea si potrebbero estrarre delle sostanze con potere anticancerogeno nei confronti del tumore alla mammella.

Al convegno si è parlato poi anche di alghe e di come questi piccoli organismi marini abbiamo importanti proprietà nutritive che in futuro potrebbero essere sfruttate meglio realizzando ad esempio delle vere e proprie colture che ipoteticamente si porrebbero come alternativa all’agricoltura tradizionale.

Che le alghe come ad esempio la spirulina siano ottime fonti di proteine, vitamine, minerali e acidi grassi polinsaturi non è una novità. Ma questa alga, come ha dichiarato Graziella Chini Zittelli dell’Istituto per lo studio degli ecosistemi (Ise) del Cnr:

Potrebbe essere usata per realizzare alimenti nutraceutici come pane, pasta e prodotti caseari, in particolare per anziani, bambini, sportivi e vegani; in Paesi meno ricchi, potrebbe garantire una dieta bilanciata e ridurre la malnutrizione”.

Ma, ad eccezione delle alghe che ci convincono di più, sarà davvero questo lo sviluppo alimentare che ci aspetta in futuro? Sarà che veniamo da un paese ricco di tradizioni alimentari (anche se non sempre sane!), ma siamo alquanto scettici.

Francesca Biagioli

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