Olio di palma: ecco il sostituto ecologico che potrebbe salvare le foreste

Sostituire l’olio di palma con un ingrediente quasi identico ottenuto in laboratorio, ma presente anche in natura, senza distruggere le foreste. Una sfida possibile? La novità arriva dall’Inghilterra, per la precisione dai ricercatori della University of Bath.

Sostituire l’olio di palma con un ingrediente quasi identico ottenuto in laboratorio, ma presente anche in natura, senza distruggere le foreste. Una sfida possibile? La novità arriva dall’Inghilterra, per la precisione dai ricercatori della University of Bath.

L’olio di palma è ovunque, lo troviamo almeno nella metà dei prodotti in vendita nei supermercati, dagli alimenti confezionati ai prodotti per le pulizie. Un olio a basso costo che fa comodo all’industria alimentare e chimica, ma che sta distruggendo l’ambiente per via della sua produzione insostenibile.

La produzione di olio di palma è la causa principale della distruzione della foresta pluviale in Malesia e Indonesia, dove viene prodotto l’87% dell’olio di palma del mondo. L’habitat naturale delle popolazioni native, degli oranghi e di altri animali a rischio di estinzione viene distrutto per fare posto alle piantagioni.

Perché, allora, le aziende si ostinano a ricorrere all’olio di palma? Perché non solo è a basso costo ma è anche versatile, grazie ad un punto di fusione molto alto e a livelli elevati di saturazione. Alcuni oli vegetali si avvicinano ad una delle due caratteristiche, ma non ad entrambe, come spiega The Guardian.

Ecco però all’orizzonte un’alternativa potenzialmente valida che potrebbe salvare le meravigliose regioni tropicali del Pianeta. Gli scienziati della University of Bath sono riusciti a coltivare in laboratorio un lievito oleoso chiamato Metschnikowia pulcherrima. Questo lievito ha un profilo lipidico quasi identico all’olio di palma.

Tale tipo di lievito si trova quasi ovunque, dal Vietnam al Sud Africa, fino all’Europa. Non richiede condizioni sterili per la coltivazione e si ciba di zuccheri. I ricercatori di Bath lo hanno coltivato in vasche aperte, all’esterno.

Se l’alternativa all’olio di palma sarà valida, le foreste e i terreni agricoli saranno salvi. Saranno necessari ulteriori studi per mettere a punto un sostituto dell’olio di palma che sia allo stesso tempo salutare e sostenibile, ma la speranza è che sia pronto per l’uso industriale entro i prossimi 3 o 4 anni.

Potremo finalmente dimenticare la deforestazione causata dall’olio di palma?

Marta Albè

Fonte foto: therakyatpost.com

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