Ikea sotto accusa: dai giocattoli agli elettrodomestici troppi prodotti pericolosi ritirati

A basso costo di sicuro, ma sulla qualità le associazioni dei consumatori hanno tanto da ridire. Dall’inizio del 2016, infatti, Ikea ha ritirato dal mercato un prodotto al mese.

A basso costo di sicuro, ma sulla qualità le associazioni dei consumatori hanno tanto da ridire. Dall’inizio del 2016, infatti, Ikea ha ritirato dal mercato un prodotto al mese.

A dare il via alla lista delle segnalazioni del ritiro dagli scaffali sono state, a gennaio 2016, le bacchette per tamburo e lo strumento a percussione Lattjo, entrambi per rischio soffocamento.

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A cavallo tra febbraio e marzo, è stata la volta delle plafoniere HYBY, LOCK e RINNA per il rischio di distacco del paralume in vetro, in questo caso le segnalazioni erano venute proprio da consumatori che avevano riportato danni.

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ikea showroom

Per non parlare ancora delle lampade “Gothem” che avevano provocato scosse a causa del loro rivestimento in metallo. Mese ricco anche quello di aprile: le cassettiere Malm avevano provocato la morte di un bambino di 22 mesi.

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Nel periodo di carnevale il mantello da pipistrello per bambini aveva causato abrasioni a tre giovanissimi, a giugno era toccato ai frigoriferi e congelatori Frostfri per rischio scossa elettrica e in ultima istanza c’è stato nei giorni scorsi il ritiro di 380mila lavastoviglie per difetto di fabbrica.

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Mentre l’azienda svedese sostiene di rispettare tutti gli standard di sicurezza e di garantire un rimborso a chi restituisce i prodotti difettosi, le associazioni dei consumatori sono convinti che non si tratti solo di coincidenze, ma che alcune volte Ikea metta sul mercato prodotti pericolosi senza fare i dovuti controlli.

E su questo il Codacons chiede chiarezza. Come fa l’azienda a monitorare tutti i prodotti dei quasi 290 store solo in Europa? Il dubbio rimane in vista del fatto che raramente, il ritiro avviene a priori ma solo dopo le segnalazioni dei clienti, e la maggior parte delle volte quando già qualche danno c’è stato.

Dominella Trunfio

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