Falso bio: nuovi sequestri per Vertical Bio, 8 persone denunciate

Falso bio, le truffe purtroppo continuano. Nello stesso tempo prosegue l’indagine Vertical Bio, pronta a sventare le frodi nel biologico per garantire la massima tutela ai consumatori.

Falso bio, le truffe purtroppo continuano e vanno ad infangare anche l’operato degli agricoltori biologici onesti. Prosegue l’indagine Vertical Bio, pronta a sventare le frodi nel biologico per garantire la massima tutela ai consumatori.

I nuovi sequestri per frode nel corso dell’indagine Vertical Bio sono stati condotti dalla Guardia di Finanza di Pesaro hanno coinvolto beni mobili e immobili, tra cui terreni, edifici, automobili e conti corrente. L’ammontare del valore del sequestro è di oltre 26 milioni di euro.

Gli sviluppo dell’indagine Vertical Bio hanno portato alla denuncia di 8 persone. Si tratta di soci o amministratori di società importatrici di merce. Ma si tratta anche di responsabili di organismi di controllo preposti alla certificazione dei prodotti derivanti da agricoltura biologica.

A causa dei comportamenti fraudolenti di alcune persone dal 2010 sarebbero stati immessi nel mercato italiano ingenti quantitativi di granaglie destinate al comparto zootecnico e in alcuni casi all’alimentazione umana, provenienti dalla Romania e da Paesi extra UE, come Moldavia, Ucraina e Kazakistan, che risultavano accompagnate da una falsa certificazione bio.

Fino ad oggi sono state sequestrate oltre 2000 tonnellate di granaglie falsamente certificate come biologiche. Il valore complessivo della merce sequestrata ammonta a circa 3 milioni di euro e le persone coinvolte fino ad ora nel traffico illecito di prodotti agricoli sarebbero 35.

La Guardia di Finanza di Pesaro è intervenuta per sequestri che hanno riguardato 9 fabbricati e circa 310 ettari di terreni agricoli, per un valore complessivo di 4 milioni di euro, senza contare 13 autoveicoli di grossa cilindrata e ingenti somme di denaro depositate in conti corrente.

Secondo Coldiretti, la truffa del falso bio colpisce circa 45 mila agricoltori italiani che garantiscono all’Italia il primato europea nel numero di imprese che coltivano biologico. La nuova operazione aiuta a fare chiarezza in un settore in crescita con un giro di affari, tra esportazioni e consumi interni, che ammonta in Italia a circa 3 miliardi di euro.

“Di fronte al ripetersi di frodi che riguardano l’importazione di prodotti falsamente biologici è necessario” – sottolinea la Coldiretti“che sia facilmente riconoscibile in etichetta la produzione ottenuta con materia prima e standard nazionali, per consentire ai consumatori di fare scelte di acquisto consapevoli sulla reale origine del prodotto acquistato”.

In attesa che questo avvenga, il consiglio della Coldiretti è quello di acquistare i prodotti biologici direttamente nelle aziende, nelle botteghe e nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica che garantiscono l’origine nazionale degli alimenti in vendita.

Marta Albè

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