Tutti i numeri della carne: aumenta la produzione, diminuisce leggermente il consumo

Quanta carne si mangia nel mondo? Chi ne produce di più? E quale è l'animale più consumato? A queste e altre domande ha risposto il Worldwatch Institute, pubblicando le statistiche globali su produzione e consumo di carne della ricerca "Disease and Drought Curb Meat Production and Consumption". I dati che ne emergono sono allarmanti: nel 2011 sono state prodotte 297 milioni di tonnellate di carne, un aumento dello 0.8% rispetto ai livelli del 2010, che si calcola diventeranno 302 entro la fine del 2012.

Quanta carne si mangia nel mondo? Chi ne produce di più? E quale è l’animale più consumato? A queste e altre domande ha risposto il Worldwatch Institute, pubblicando le statistiche globali su produzione e consumo di carne della ricerca “Disease and Drought Curb Meat Production and Consumption”. I dati che ne emergono sono allarmanti: nel 2011 sono state prodotte 297 milioni di tonnellate di carne, un aumento dello 0.8% rispetto ai livelli del 2010, che si calcola diventeranno 302 entro la fine del 2012.

Nonostante questi enormi numeri, qualche segnale risulta moderatamente incoraggiante, come la lievissima flessione del consumo di carne pro-capite mondiale, passato da 42.5 chili a persona del 2010 a 42.3 kg del 2011. Si tratta, ovviamente, di un dato medio, che non considera il contrasto tra nazioni ricche e povere. Nei Paesi ricchi, infatti, il consumo di carne in media è di ben 78,9 kg a persona, contro i 32,3 kg delle Paesi in via di sviluppo.

Le ragioni di tale rallentamento non sono imputabili a una maggiore presa di coscienza dei rischi che derivano da un eccessivo consumo di carne, bensì da eventi naturali, come la siccità che ha colpito Cina, Russia, Stati Uniti e Corno d’Africa, e focolai di zoonosi, come l’afta epizootica in Paraguay, la peste suina africana in Russia, la febbre suina in Messico e l’influenza aviaria in tutta l’Asia. Queste malattie hanno causato, in totale, 2,7 milioni di decessi umani all’anno, rappresentando il 75% di tutte le malattie infettive emergenti provenienti da animali o prodotti per animali.

Il Worldwatch ci fa sapere anche che nel 2011 gli allevamenti intensivi hanno rappresentato il 72% della produzione di pollame a livello globale, il 43% della produzione di uova e il 55% della produzione di carne di maiale. Praticamente, quasi tutta la carne che si compra viene da qui e porta i segni delle sofferenze inferte agli individui a cui apparteneva. Come i maiali, che l’anno scorso sono stati gli animali più consumati sul nostro pianeta, per un totale del 37% di tutta la carne mangiata e circa 109 milioni di tonnellate. Il pollame raggiunge “solo” il secondo posto, con 101 tonnellate prodotte. Questa tendenza, tuttavia, potrebbe cambiare quest’anno, scrive il Worldwatch, con queste prime due posizioni che dovrebbero invertirsi.

Chi domina la produzione di carne? Gli Usa? Il triste primato della produzione di carni bovine spetta, a sorpresa, ad Asia e Sud America, che ormai hanno ormai superato il Nord America. Nel 2011, la produzione di manzo nordamericano è stata pari a meno di 13 milioni di tonnellate, in Sud America a 15 milioni e in Asia a 17. Peccato che, al di là della questione etica, tutta questa carne, gli ambientalisti lo sanno, inquina parecchio, il che richiede un pedaggio molto più alto dei milioni e milioni di animali uccisi o degli effetti sulla salute umana. Sugli allevamenti e sulla produzione di carne l’uomo sta giocando la partita sul futuro del mondo. Quale sarà la prossima mossa? Distruzione o salvezza?

Roberta Ragni

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook