Olio di cocco: e se non fosse così benefico per la salute?

L’olio di cocco è benefico o dannoso per la salute? L’olio di cocco non fa parte della nostra cultura alimentare, non lo utilizziamo abitualmente per cucinare come invece avviene in altri Paesi. Possiamo però trovare l’olio di cocco come ingredienti di alcuni cibi confezionati, un po’ come avviene nel caso dell’olio di palma.

L’olio di cocco è benefico o dannoso per la salute? L’olio di cocco non fa parte della nostra cultura alimentare, non lo utilizziamo abitualmente per cucinare come invece avviene in altri Paesi. Possiamo però trovare l’olio di cocco come ingredienti di alcuni cibi confezionati, un po’ come avviene nel caso dell’olio di palma.

Vi avevamo già parlato dell’olio di cocco come di un rimedio naturale multiuso per la cura della pelle e dei capelli e dei suoi usi alternativi a quelli alimentari. Ora però, dopo averne decantato le virtù, ci si interroga sui reali effetti sulla salute del consumo di olio di cocco a livello alimentare.

Generalmente l’olio di cocco viene considerato come una fonte ricca di grassi saturi, dunque da evitare per quanto possibile. Per quanto riguarda il consumo di lipidi, l’OMS ritiene che dovremmo preferire i grassi insaturi rispetto ai grassi saturi. I grassi “buoni” infatti sono importanti per il nostro organismo, per il mantenimento dell’omeostasi.

Ecco perché Alona Pulde e Matthew Lederman, esperti di alimentazione del progetto Fork Over Knives (per la diffusione di una corretta alimentazione a base vegetale), ne sconsigliano l’utilizzo alimentare.

Entrambi seguono le linee guida del dottor McDougall, che propone una dieta vegetale a base di alimenti freschi ed integrali, dove l’apporto calorico proveniente dai grassi non supera il 15% del totale, come soluzione ottimale per mantenersi in buona salute grazie all’alimentazione.

I due esperti parlano di una vera e propria disinformazione sull’olio di cocco che sarebbe circolata negli ultimi anni promuovendolo come una panacea per tutti i mali a livello alimentare: riduzione delle malattie cardiache, proprietà antimicrobiche, supporto del sistema immunitario e aiuto nella perdita di peso, soltanto per citare alcuni esempi.

Uno dei maggiori benefici attribuiti all’olio di cocco negli ultimi anni riguarderebbe la sua capacità di ridurre il colesterolo LDL. L’olio di cocco contiene alcuni acidi grassi a catena media chiamati MCFAs. Gli stessi acidi grassi, di per sé, aiuterebbero anche nella perdita di peso oltre che nella riduzione del colesterolo, almeno a livello teorico. Si tratta però di una singola componente dell’olio di cocco che verrebbe esaltata secondo una visione riduzionista dell’alimentazione e della salute.

A parere degli esperti, infatti, non dovremmo prendere in considerazione una singola sostanza nutritiva per ritenere un alimento benefico, ma considerare i suoi effetti sulla nostra salute all’interno del tipo di alimentazione che seguiamo.

A loro parere, pur supponendo che gli acidi grassi MCFAs possano avere degli effetti benefici, l’olio di cocco per quanto riguarda il tenore di grassi saturi sarebbe peggiore persino del lardo e dello strutto. Tra l’altro, in molti casi questi acidi grassi ritenuti benefici verrebbero rimossi dall’olio di cocco per altri usi, ad esempio in medicina e per la bellezza.

Anche le tanto esaltate proprietà antimicrobiche dell’olio di cocco non convincono i due esperti dal punto di vista dell’alimentazione, dato che noi normalmente non mangiamo cibi per via delle loro proprietà antimicrobiche ma per fornire energia sana al nostro organismo e per rafforzare il sistema immunitario, che a propria volta si occuperà di combattere batteri, microbi e infezioni.

Anche l’alcol, ad esempio, ha proprietà antimicrobiche, eppure non viene consigliato come alimento salutare. Infine, gli esperti sottolineano che l’olio di cocco non contiene omega 3, cioè quegli acidi grassi essenziali che il nostro organismo ha bisogno di assumere da fonti esterne per mantenersi in equilibrio e in salute.

L’olio di cocco, aggiunto alla nostra dieta, non farebbe altro che aumentare l’assunzione di grassi poco salutari, con la conseguenza di esporre il nostro organismo all’infiammazione. Alcuni di noi probabilmente non hanno mai pensato di utilizzare olio di cocco per cucinare o per condire, altri lo avranno usato in modo saltuario, magari per sperimentare qualche ricetta esotica o con ingredienti un po’ diversi dal solito.

Per quanto riguarda i condimenti probabilmente possiamo continuare ad affidarci al nostro olio extravergine senza andare alla ricerca di alternative molto diverse dal punto di vista del gusto. E, se vogliamo e se lo abbiamo a disposizione, possiamo continuare ad usare l’olio di cocco come rimedio naturale per la pelle, per i capelli e per la cura della bellezza, dato che da questo punto di vista si tratta di un prodotto benefico e privo di controindicazioni.

Marta Albè

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