Come consumare la moringa per trarne il massimo dei benefici

La moringa ha azione antiossidante, antinfiammatoria, antitumorale e protettiva verso tutti i nostri organi, ma come va consumata?

La moringa (Moringa oleifera) è una pianta appartenente alla famiglia delle Brassicaceae, la stessa dei broccoli, cavolo, rapa, rafano e senape.

La moringa è una pianta commestibile in tutte le sue parti e, nel mondo, foglie, fiori, frutti e radici della moringa sono normalmente consumati, sia crudi che cotti.

Dal punto di vista nutrizionale, la moringa è un ottimo alimento poiché è ricca di proteine e amminoacidi essenziali e contiene inoltre acidi grassi, carotenoidi e flavonoidi, oltre a vitamine e minerali.

Le proprietà più interessanti della moringa sono probabilmente quelle per la salute e il benessere.
Grazie alle sostanze contenute nella pianta, infatti, la moringa può essere consumata come alimento o assunta sotto forma di integratore per godere della sua azione antiossidante e antinfiammatoria.
Non finisce qui: la moringa e i suoi derivati possono essere impiegati anche nel trattamento di disturbi gastrointestinali, cardiovascolari e metabolici.

Le Brassicaceae o Cruciferae cui appartiene la moringa sono infatti piante accomunate dalla presenza in ogni loro parte di composti solforati responsabili del caratteristico odore emanato da foglie e frutti di queste specie.
I composti solforati sono presenti sotto forma i glicosidi che, a contatto con l’enzima mirosinasi, danno prodotti chiamati isotiocianati.
Agli isotiocianati, oltre all’odore, si devono anche le proprietà di queste piante a cui è stato riconosciuto un ruolo preventivo sullo sviluppo di alcuni tumori.

Come per i broccoli quindi, anche la moringa svolge un ruolo chiave nelle prevenzione dell‘insorgenza del cancro.

I composti chimici che derivano da molecole solforate come il sulforafano presente nella moringa apportano anche benefici al cuore e al cervello e aiutano a prevenire l’insorgenza di malattie cardiovascolari e neurodegenerative.

La moringa può essere inoltre d’aiuto per sostenere l’attività del fegato, dei reni, dei polmoni, dell’apparato riproduttivo e del sistema immunitario.

Poiché l’azione delle Brassicaceae è data dagli isotiocianati prodotti dall’attività della mirosinasi e dato che la mirosinasi è termolabile, per ottenere il massimo beneficio dal consumo della moringa e da altre piante di questa famiglia è necessario cuocere questi ortaggi per pochi minuti o, in alternativa, possono essere consumati con altri alimenti crudi ricchi di mirosinasi come i semi di senape o il rafano.

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Tatiana Maselli

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