L’aglio previene l’influenza A e in Cina i prezzi arrivano alle stelle

La tradizione cinese considera da secoli l'aglio come un toccasana contro l'influenza. E tra i cinesi è scattata in questi giorni una vera e propria aglio-mania anti pandemia, che ha fatto schizzare in alto i prezzi.

Mentre in tutto il mondo crescono le polemiche sul vaccino contro l’influenza A soprattutto alla luce delle morti avvenute in Canada, a montare in Cina sono, invece, i prezzi dell’aglio. La tradizione cinese vuole, infatti, che il bulbo dalle miriadi di proprietà e dal pessimo odore, sia un toccasana proprio contro gli stati influenzali. E tra i cinesi che, nonostante la corsa alla modernità, mantengono saldi i legami con le proprie radici e la fiducia nella loro medicina, è scattata una vera e propria “aglio-mania” anti pandemia, che ha fatto schizzare in alto i prezzi.

Secondo il Financial Times, la rinnovata popolarità dell’aglio unita alla diminuzione dell’offerta, in seguito alla crisi economica, avrebbe distorto il mercato e fatto impennare i prezzi, anche se il noto quotidiano non esclude in questa speculazione lo zampino della mafia cinese.

La Cina, che rimane il primo produttore mondiale di aglio, nei mesi scorsi aveva ridotto la semina in conseguenza del calo dei prezzi dovuto alla recessione, ma ora che le stesse scuole hanno aumentato la domanda del bulbo per utilizzarlo come profilassi influenzale per i bambini, il balzo in avanti della richiesta, complice qualche manovra speculativa di troppo, ha fatto incrementare di ben 15 volte il suo prezzo. A quanto pare, sempre secondo il quotidiano, il mercato dell’aglio sarebbe diventato il nuovo business per le gang che hanno fatto fortuna nell’immobiliare e in borsa.

Mentre in Cina i prezzi lievitano di giorno in giorno, in Italia – dove si producono 30 milioni di chili di aglio, questi sono praticamente fermi sui 5 euro circa al chilo, anche se, denuncia Coldiretti, al produttore viene pagato solo 1 euro e 50.

L’associazione degli agricoltori prende spunto dalla speculazione cinese per portare avanti la sua battaglia contro le distorsioni dei prezzi nella filiera e per elogiare la produzione degli agli pregiati nostrani. Ma anche per ribadire le virtù di questo bulbo conosciute da secoli anche nella tradizione popolare italiana: “oltre alle proprietà afrodisiache gli sono riconosciute molte proprietà salutari: è consigliato contro mal di testa, infezioni e malattie cardiovascolari, ma soprattutto è indicato come disinfettante dell’intestino in quanto svolge un’efficace azione antibatterica intestinale. Per garantire l’efficacia nell’azione il consiglio – conclude la Coldiretti – è quello di verificare le etichette e di preferire la produzione nazionale che garantisce freschezza perché non deve sopportare lunghi tempi di trasporto di quella provenienti dalla Cina.
E allora, prima che scatti anche in Italia la corsa all’aglio, pronti a “vaccinarvi” naturalmente? Anche perché di controindicazioni non ce ne sono, se non per chi vi starebbe intorno durante “la cura”. Noi, fan dell’aglio di Voghera, per star tranquilli, rispolveriamo l’archivio e ci permettiamo di “prescrivervi” qualche ricetta a base di aglio a cominciare dal vino rinforzante. Forse mai come ora può tornar utile.

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