Glifosato: tracce di veleno nella pasta e nei cibi che mangiamo tutti i giorni (LE MARCHE)

Il glifosato è un veleno nascosto nell’acqua che beviamo e nei cibi che mangiamo tutti i giorni. La rivista Test-Salvagente ha condotto dei test sui prodotti alimentari e non di uso più comune e ha presentato tutti i dati raccolti nell’ultimo numero del giornale.

Il glifosato è un veleno nascosto nell’acqua che beviamo e nei cibi che mangiamo tutti i giorni. La rivista Test-Salvagente ha condotto dei test sui prodotti alimentari di uso più comune e ha presentato tutti i dati raccolti nell’ultimo numero del giornale.

Le analisi hanno riguardato 100 campioni prelevati da farina, pasta, biscotti, fette biscottate, corn-flakes, acqua di rubinetto e altri prodotti. I test hanno evidenziato che le tracce dell’erbicida glifosato possono essere presenti a livelli diversi nello stesso tipo di prodotto a seconda del lotto di appartenenza.

Per quanto riguarda i prodotti alimentari, i residui di glifosato ritrovati sono sempre risultati inferiori ai limiti di legge, anche se la loro presenza è apparsa davvero molto diffusa.

Il problema maggiore però riguarda l’acqua che beviamo tutti i giorni. Test Salvagente ha analizzato 26 campioni di acqua del rubinetto provenienti da città italiane diverse e in due casi è stato rilevato dalle analisi dell’Ampa un derivato del glifosato presente a livelli superiori ai limiti di legge e altrettanto tossico.

Oltretutto, come sottolinea Giovanni Dinelli, professore di Agronomia e culture erbacee all’Università di Bologna, “i campioni sono stati raccolti all’inizio di marzo, momento dell’anno in cui è più difficile riscontrare tracce di questa molecola che, tuttavia, è sempre di difficile ricognizione e non tutti i laboratori sono in grado di riuscirci”.

Il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina ha anticipato a Test-Salvagente la propria strategia ‘glifosato zero’. La speranza è che l’Italia possa attivarsi per dire stop al glifosato come ha già fatto la Francia.

ACQUA AL GLIFOSATO

I residui, sempre inferiori ai limiti di legge, testimoniano una contaminazione diffusa, quasi ubiquitaria. Discorso diverso e ben più allarmante sull’acqua che beviamo tutti i giorni. Il Test-Salvagente ha analizzato 26 campioni provenienti da diverse città italiane e in due casi, nel comune di Brusnengo (Biella) e di Campogalliano (Modena) ha riscontrato l’Ampa, un derivato del glifosato che con l’erbicida condivide la tossicità, è risultato superiore ai limiti di legge. Eppure nessuna Regione italiana, a oggi, analizza la presenza di glifosato e del suo metabolita Ampa nelle acque potabili, nonostante le raccomandazioni comunitarie.

LE MARCHE DI PASTA CON IL GLIFOSATO

Per quanto riguarda i corn flakes, il glifosato è stato rintracciato nei Kellogg’s All brain plus bastoncini, dove è stato rilevato lo 0,140 mg/Kg (il limite di legge è 10). Presente anche nelle Fette integrali Gentilini (0,130 mg/Kg) e sotto i limiti nelle Farine magiche Manitoba La Conte (0,023 mg/Kg) e nella Farina d’America Manitoba Molino Spadoni (0,098 mg/Kg). Per quanto riguarda la pasta, tracce di glifosato, sempre sotto i limiti, sono state trovate negli Spaghetti Colavita (0,019 mg/Kg), negli Spaghetti del Verde (0,083 mg/Kg), nelle Penne ziti rigate Divella (0,033 mg/Kg), negli Spaghetti Divella (0,038 mg/Kg), nella Mafalda corta Garofalo (0,043 mg/Kg), negli Spaghetti La Molisana (0,056 mg/Kg), nelle Farfalle rigate La Molisana (0,160 mg/Kg) e negli Spaghetti Italiamo Lidl (0,070 mg/Kg).

aiab glifosato pasta salvagente

Fonte foto: Aiab

Negli ultimi mesi attorno al glifosato si è acceso dibattito molto importante. Il glifosato è l’erbicida più utilizzato del mondo sia nel settore agricolo che a livello domestico. Lo IARC, organismo che fa capo all’OMS, ha di recente inserito il glifosato tra le sostanze probabilmente cancerogene per l’uomo, mentre l’EFSA ne ha smentito la pericolosità, senza però rendere pubblici gli studi su cui ha basato la propria posizione.

glifosato

La reazione delle industrie del settore alimentare dopo la pubblicazione dei risultati di Test-Salvagente sulla presenza del glifosato in acqua e cibo non si è fatta attendere.

L’AIDEPI (Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiane) sostiene che per quanto riguarda le tracce di glifosato negli alimenti non esiste nessun rischio per la salute, nemmeno mangiando 200 kg di cibo al giorno per 365 giorni l’anno, basando i calcoli su dati EFSA:

“La pasta e i prodotti da forno italiani sono sicuri. La presenza di tracce di glifosato nella misura trovata dalle analisi di Test-Salvagente non rappresenta alcun rischio per la salute. Le quantità rilevate sono così minime che non sarebbe possibile superare i limiti di sicurezza stabiliti dalle autorità sanitarie neppure mangiando 200 kg di cibo al giorno”ha spiegato l’AIDEPI.

Possiamo davvero fidarci? Siamo certi che il glifosato non provochi alcun danno per la salute? Allora come mai lo IARC lo ha inserito tra i probabili agenti cancerogeni per l’uomo?

Per evitare tracce di erbicidi e pesticidi nel piatto meglio scegliere cibi ‘bio’? Secondo l’AIDEPI, sulla base dei dati messi a disposizione dall’EFSA, scegliere alimenti biologici non mette al riparo dalla presenza di residui di fitofarmaci o di altre sostanze. Qui maggiori informazioni sulle sostanze indicate dallo IARC come cancerogene. Qui l’infografica di AIDEPI su pasta italiana e glifosato.

Francia, Svezia, Italia e Olanda sono contrarie al glifosato, mentre Germania e Gran Bretagna sono al momento favorevoli per quanto riguarda l’Europa. La Colombia, invece, avrebbe deciso di reintrodurre il glifosato per distruggere le piantagioni di coca, con l’idea di utilizzarlo come erbicida applicandolo manualmente e direttamente a terra, non con la fumigazione aerea delle colture.

Ora la speranza è che l’Italia si impegni davvero a bloccare la distribuzione e l’utilizzo di questo erbicida nel nostro Paese, considerato da Test-Salvagente un veleno che minaccia silenziosamente la salute, le coltivazioni agricole e il Made in Italy.

Leggi anche:

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook