Gli scienziati scoprono gli effetti benefici del consumo di vino rosso sulla nostra psiche

Sappiamo che l'alcol fa male alla salute, ma consumarlo ha davvero solo conseguenze negative? No, secondo questo studio

Sappiamo che l’alcol fa male alla salute, ma consumarlo ha davvero solo conseguenze negative? No, secondo questo studio, che ha indagato gli effetti positivi del vino rosso sulla nostra percezione del mondo e degli altri

Tutti conosciamo, almeno in teoria, gli spiacevoli effetti dell’aver bevuto troppo alcol: nausea, mal di testa, vomito, senso di confusione e di malessere che si trascinano per tutto il giorno successivo alla sbronza. Conosciamo anche gli effetti dell’alcol sul medio e lungo periodo: oltre a causare dipendenza, questa sostanza contribuisce a danneggiare organi come il fegato e può aumentare il rischio di cancro. Perché allora continuiamo a far uso di alcolici, se sappiamo che ci fanno male?

Evidentemente, ci sono anche degli effetti piacevoli – e uno studio portoghese ha cercato di indagarli più a fondo. Lo studio, condotto dall’Istituto di Psicologia Applicata di Lisbona, ha provato ad analizzare, una volta per tutte, gli effetti di qualche bicchiere di buon vino rosso non tanto sulla nostra salute fisica, ma sul nostro benessere spirituale. I 102 partecipanti coinvolti sono stati invitati – da soli, in coppia o in gruppi di sei persone – a consumare due bicchieri di Quinta da Lapa Reserva Syrah del 2018 (un vino rosso portoghese con una gradazione alcolica di 14°) in un bar. Successivamente sono stati sottoposti ad un questionario per definire eventuali cambiamenti nel loro stato di coscienza.

(Leggi anche: Il miglior vino rosso del mondo è italiano)

I ricercatori hanno osservato in tutti i partecipanti (sia quelli che hanno bevuto da soli sia quelli che lo hanno fatto in compagnia) un aumento del piacere e dell’eccitazione, con la diminuzione della consapevolezza dello scorrere del tempo (segnale dell’evidente stato mentale alterato) e una maggiore attenzione verso il momento presente, dovuta alla percezione che il tempo scorra più lentamente – questa maggiore sensibilità verso il presente migliorerebbe anche la memoria e la formazione dei ricordi legati a quel momento. Insomma, il tempo sembra dilatarsi – anche se solo per una serata.

Inoltre, dopo l’assunzione del vino, la consapevolezza del corpo è diminuita, come anche la velocità del pensiero, mentre l’immaginazione risulta essere più vivida e maggiormente stimolata dall’ambiente esterno: molti partecipanti hanno dichiarato di aver avuto idee brillanti e originali e trovato soluzioni a problemi che li attanagliavano. Non da sottovalutare, infine, il senso di unità con l’ambiente esterno, di pace e di amore per il mondo: in molti hanno apprezzato il sentirsi tutt’uno con l’ambiente e con il mondo, in una sorta di stato mistico. Ricordiamo, a questo proposito, che l’alcol è utilizzato sin dall’antichità per migliorare la coesione sociale e il senso di appartenenza nelle cerimonie tribali, proprio perché aumenta il senso di unione con il prossimo.

Premettendo sempre che ci sono molte controindicazioni all’uso (e all’abuso) di alcol, questo studio getta una luce positiva sul vino e sui benefici temporanei che questa bevanda può apportare al nostro stato psicologico, soprattutto se consumata in compagnia – un po’ come facevano gli antichi romani quando si riunivano in lauti banchetti.

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Fonte: PLOS One

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