Non esagerate con la vitamina D! L’eccesso può creare intossicazione

Eccessi di vitamina D sono legati all’abuso di integratori alimentari e causano un aumento dei livelli di calcio

L’eccesso di vitamina D può verificarsi in seguito all’abuso di integratori alimentari di questa vitamina e causa un aumento dei livelli di calcio, responsabile della maggior parte dei sintomi da intossicazione da vitamina D.

Cos’è la vitamina D e a cosa serve

La vitamina D è una vitamina liposolubile indispensabile che svolge ruoli fondamentali nel nostro organismo, tra cui quello di assicurare l’assorbimento di calcio e fosforo e un’adeguata calcificazione ossea.

La carenza di vitamina D comporta rachitismo nei bambini e osteoporosi, cioè rarefazione della struttura ossea.

Il fabbisogno medio giornaliero va da 0 a 15 microgrammi e varia in base all’età e alla quantità di tempo trascorso all’aria aperta. Il fabbisogno di vitamina D dell’organismo è infatti garantito in parte dall’assunzione di alcuni alimenti soprattutto di origine animale e in parte dall’esposizione ai raggi solari, poiché proprio grazie al sole è possibile la conversione in vitamina d del 7-deidrocolesterolo presente sulla nostra pelle.

Oggi la carenza è comune nelle persone con più di 65 anni di età cui spesso vengono somministrati integratori a base di vitamina D.

Oltre alla carenza, non sono rari i fenomeni di intossicazione di vitamina D, dovuti a un eccesso di assunzione di questa vitamina.

Eccesso di vitamina D, quando e perché può succedere

La vitamina D che assumiamo attraverso gli alimenti o con la somministrazione di integratori alimentari viene assorbita a livello dell’intestino tenue e trasportata al fegato, il principale organo dove questa vitamina è accumulata, insieme a quella prodotta dal nostro organismo trasformando il 7 deidrocolesterolo in vitamina D. Altri tessuti in cui è immagazzinata sono il muscolo e il tessuto adiposo.

Gli alimenti non contengono dosi elevate di vitamina D: questa molecola si trova infatti prevalentemente nell’olio di fegato di merluzzo, nel pesce e in parte anche nelle uova, nei latticini e in alcuni funghi.

Seguendo una normale dieta, anche sommando la quantità di vitamina D prodotta dal nostro corpo, è assai raro incorrere in eccessi, ma l’aumento del consumo di alimenti fortificati e l’abuso di integratori può portare ad assumere dosi eccessive di vitamina D, causando fenomeni di tossicità in adulti e bambini.

L’insorgenza di eventi avversi avviene comunque a livelli ematici molto superiori rispetto alla concentrazione desiderabile.

Conseguenze dell’eccesso di vitamina D

Eccessi di vitamina D a livello plasmatico provocano un aumento della concentrazione di calcio, cioè ipercalcemia. Questa condizione è responsabile della maggior parte dei sintomi di tossicità da vitamina D. I primi segni di tossicità da vitamina D includono disturbi gastrointestinali diarrea, costipazione, nausea e vomito.

Dopo alcuni giorni o settimane possono poi comparire altri sintomi come sonnolenza, debolezza, mal di testa ricorrente, irregolarità del battito cardiaco, perdita di appetito e dolori muscolari e articolari. A questi possono aggiungersi anche un’eccessiva sete, minzione frequente soprattutto di notte, nervosismo, prurito e l’insorgenza di calcoli renali.

Fonti di riferimento: Epicentro/Nutrients

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