Da Coldiretti il super pomodoro made in Italy che allunga la vita

Il pomodoro è il condimento più usato dagli italiani, che ogni anno ne consumano complessivamente 550 milioni di chili, e oggi è stato presentato dalla Coldiretti in una nuova varietà anti-età, utile nella prevenzione di malattie tumorali e cardiovascolari.

Il pomodoro è il condimento più usato dagli italiani, che ogni anno ne consumano complessivamente 550 milioni di chili, e oggi è stato presentato dalla Coldiretti in una nuova varietà “anti-età”, utile nella prevenzione di malattie tumorali e cardiovascolari.

Il super-pomodoro tutto italiano è stato lanciato grazie all’iniziativa di cooperative e consorzi, che hanno aderito al programma “Una filiera agricola tutta Italiana”, presentato durante l’Assemblea della Coldiretti, all’interno del Salone dell’“Innovazione nella tradizione”, che ha visto la partecipazione di circa quindicimila agricoltori provenienti da tutte le regioni d’Italia.

“È una varietà di pomodoro – spiega la Coldiretti – priva di organismi geneticamente modificati (Ogm), che contiene una concentrazione superiore del 50 per cento di licopene, un carotenoide importante per l’effetto anti età, in grado di svolgere una forte azione antiossidante e utile alla prevenzione di malattie tumorali, cardiovascolari e contro l’invecchiamento.

Coltivato al momento in alcune aziende agricole dell’Emilia Romagna e della Lombardia, il pomodoro italiano con il concentrato di licopene è stato lodato anche da Umberto Veronesi e dalla World Foundation of Urology, come strumento utile per combattere diverse altre patologie, oltre al tumore e all’infarto, come il morbo di Parkison, stress e artriti.

Pastaalpom

Inoltre, come hanno potuto constatare di persona i ministri Tremonti, Sacconi e Galan, presenti alla manifestazione, ai quali è stata offerto un piatto di pasta italiana al 100% condita con il sugo dello speciale pomodoro naturale, è soprattutto nei derivati, come la passata, che l’effetto antiaging del superpomodoro aumenta considerevolmente poiché la cottura del frutto, casalinga o industriale che sia, “risulta positiva per la stabilità della molecola, anche rispetto a quella della vitamina C“.

Verdiana Amorosi

 

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