Colorante E150 caramello: fa davvero male? Il parere dell’esperto

Come sappiamo gran parte dei prodotti confezionati contengono diversi additivi alimentari usati per conservare, colorare, aromatizzare, ecc. insomma fare in modo che cibi e bevande siano più gradevoli alla vista, buoni al sapore e a lunga scadenza. Oggi ci soffermiamo sul colorante E150 caramello. Di cosa si tratta esattamente?

Come sappiamo, gran parte dei prodotti confezionati contengono diversi additivi alimentari usati per conservare, colorare, aromatizzare, ecc. insomma fare in modo che cibi e bevande siano più gradevoli alla vista, buoni al sapore e a lunga scadenza. Oggi ci soffermiamo sul colorante E150 caramello. Di cosa si tratta esattamente?

Quando parliamo di caramello generalmente indichiamo quel composto realizzato con acqua e zucchero dal caratteristico colore marroncino e dal sapore dolce. L’industria alimentare, con lo scopo di rendere di colorito più appetibile bevande e cibi, ne utilizza diversi tipi di origine chimica tutti racchiusi sotto la sigla E150.

Caramello E150: tipi

Sulle confezioni di cibi e bevande possiamo trovare la sigla E150 seguita da una lettera: a, b, c, d. Ma quali sono le differenze? A seconda del reagente (ammoniaca, solfito o nessun reagente) con cui si realizza il caramello questo si divide in:

  • E150a: caramello semplice
  • E150b: caramello solfito caustico
  • E150c: caramello ammoniacale
  • E150d: caramello solfito ammoniacale

Sotto accusa, in quanto ad eventuali effetti sulla salute dei consumatori, è finito più volte soprattutto il caramello E150d ma anche l’E150c, ovvero quelli realizzati su base ammoniacale. Questi, secondo diversi studi, sarebbero in grado di rilasciare alcune sostanze potenzialmente cancerogene.

Caramello E150: dove si trova

Il problema, come sempre, è che gli additivi alimentari (E150 compreso) si trovano in un’infinità di prodotti e dunque non è poi così difficile abusarne senza neppure rendersene conto. Possiamo infatti trovare i diversi tipi di caramello in:

Ma in generale in molti altri alimenti confezionati. Come sempre vi consigliamo di leggere con attenzione le etichette dei prodotti che acquistate.

caramello

Caramello E150, il parere dell’esperto

Per sapere qualcosa in più su questo additivo e capire se è davvero pericoloso per la nostra salute abbiamo chiesto un parere a Veronica Di Gaetano, Biologa nutrizionista e Tecnologa Alimentare. Ecco cosa ci ha detto:

Cos’è esattamente il caramello E150, dove si trova più frequentemente e perché l’industria alimentare lo utilizza?

“Il caramello E150 rientra nella classe degli additivi alimentari in particolare è un colorante artificiale, uno zucchero trattato con acido solforico e ammoniaca. Esistono 4 tipi di colorante caramello E150 e sono identificati con le lettere a,b,c,d, utilizzati tutti dalle industrie alimentari per conferire il caratteristico colore caramello e rendere il prodotto più gradevole alla vista del consumatore. Questi coloranti si trovano in molte bibite, dalle cole al chinotto, ginger, the, birre, superalcolici, liquori digestivi, in molte caramelle, in aceti balsamici e salse di soia, in diversi prodotti dolciari come i biscotti, dolci surgelati, gelati, snack, barrette dimagranti, succedanei del caviale, pane scuro e in tanti altri alimenti confezionati”.

Ci sono studi che ne hanno provato la pericolosità?

“È stato messo sotto accusa un sottoprodotto dei coloranti E150c – E150d che e’ il 4-MEI (4 metilimidazolo), residuo non voluto del processo di produzione dei caramelli a base di ammoniaca. La ricerca è stata condotta dallo Iarc, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell’Oms, che ha classificato il 4-MEI tra le 249 sostanze potenzialmente cancerogene per l’uomo, cioè nel cosiddetto gruppo 2B. Il 4-methylimidazolo è stato testato riguardo alla carcinogenicità in topi e ratti e ha causato l’aumento dell’incidenza dei carcinomi degli alveoli e dei bronchi nei topi maschi e femmina, e della leucemia nei topi femmina. ‘Il meccanismo di carcinogenesi non è stato ancora chiarito’, spiega lo Iarc. Anche altri costituenti sono stati vagliati, come il 2-acetil-4- tetraidrossibutilimmidazolo (THI), derivante dal processo di produzione del caramello E150c”.

È stata stabilita una dose massima da non superare?

“Dopo un’attenta analisi della letteratura scientifica sul 4-MEI, il gruppo di esperti scientifici sugli additivi alimentari e sulle fonti di nutrienti aggiunti agli alimenti (ANS) dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha ritenuto che il livello più alto di esposizione al 4-MEI che potrebbe derivare dal consumo di alimenti contenenti i coloranti E150c ed E150d non desta preoccupazione. Pertanto, il livello massimo stabilito per i coloranti E150 è di 300 mg per kg di peso corporeo al giorno (mg/kg pc/giorno), tranne che per il caramello E150c, per cui è stata fissata una dose giornaliera accettabile (DGA) più restrittiva di 100 mg/kg pc/giorno. Questa differente valutazione dipende dal fatto che nel caramello E150c è stata rilevata la presenza del composto THI (2-acetil-4-tetraidrossibutilimmidazolo) che potrebbe avere effetti negativi sul sistema immunitario”.

Come possiamo evitarlo?

“Il vero problema è che nelle etichette dei vari alimenti e bevande non è indicato il dosaggio degli additivi e quindi il consumatore non può conoscere l’effettiva quantità ingerita. Per tale motivo l’Efsa chiede all’industria di ridurlo al minimo tecnologicamente possibile. Si legge, infatti, nella nota dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare: ‘Adulti e bambini che fanno ampio consumo di alimenti contenenti questi coloranti possono superare le dosi giornaliere accettabili stabilite per tre dei coloranti in questione (E150a, E150c, E150d), nel caso in cui tali coloranti vengano utilizzati ai massimi livelli riferiti dall’industria’. Inoltre bisogna considerare che molti degli alimenti che contengono questo colorante rientrano fra i prodotti che spesso vengono proposti troppo spesso ai bambini. Ovviamente il bambino avendo una superficie corporea inferiore all’adulto è maggiormente esposto a un sovradosaggio e quindi ad un rischio maggiore per la sua salute. Per un bambino di 15 chili, infatti, basterebbe ad es. mangiare circa 4 caramelle e bere una lattina delle bibite in questione per arrivare al sovradosaggio”.

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Per tale motivo le regole generali che ci consiglia la dottoressa Di Gaetano sono:

  • 1. Fare un uso sporadico di tutti i prodotti confezionati, in particolare di quelli contenenti i caramelli sopracitati, indicazione visibile negli ingredienti
  • 2. Evitare soprattutto l’effetto cumulativo, poiché singolarmente il prodotto potrebbe essere innocuo ma l’ingestione di diversi alimenti nell’arco della stessa giornata fa arrivare al sovradosaggio del colorante con conseguente potenziale rischio per la salute
  • 3. Fare molta attenzione alla quantità di additivi che ingeriscono i bambini che non deve essere assolutamente uguale a quella che può ingerire un adulto, errore che purtroppo ricorre frequentemente
  • 4. Preferire quanto più possibile prodotti freschi, di stagione e nell’ambito dei confezionati quelli con meno additivi.

Francesca Biagioli

Foto: whiskyscience

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