Batterio E.Coli: la UE vieta l’importazione di semi di fieno greco dall’Egitto

Dopo aver additato i cetrioli, i germogli di soia e i fagioli, arriva l’ipotesi che l'origine del terribile batterio killer E.Coli, che fino ad oggi ha causato 48 morti e 4000 infezioni in tutta la Germania e in Francia, siano, come visto, i semi di fieno greco proveniente dall’Egitto.

Dopo aver additato i cetrioli, i germogli di soia e i fagioli, arriva l’ipotesi che l’origine del terribile batterio killer E.Coli, che fino ad oggi ha causato 48 morti e 4000 infezioni in tutta la Germania e in Francia, siano, come visto, i semi di fieno greco proveniente dall’Egitto.

L’Unione europea ha per questo deciso di vietare l’importazione di questi particolari semi, mentre l’ Efsa – l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare – ha messo nero su bianco, in un documento di 23 pagine reso noto ieri, che una partita di 15 chili di semi di fieno greco biologico, importato dall’Egitto nel dicembre 2009, possa essere il focolaio delle epidemie provocate in Germania e Francia dal ceppo O 104 H4 del batterio Escherichia coli, chiamato più comunemente E.Coli.

Secondo l’Efsa il numero di Paesi che hanno ricevuto i lotti sospetti è superiore al previsto e per questo l’UE ha chiesto a tutti gli Stati membri di assicurarsi che tutti i lotti di semi di fieno greco egiziani importati tra il 2009 ed il 2011 vengano ritirati dal mercato. Per l’agenzia sulla sicurezza alimentare l’ipotesi più verosimile è che i semi siano stati contaminati anni fa durante la produzione in Egitto, ma il batterio killer – oltre ad essere molto aggressivo – vive anche molto a lungo e questo lo rende ancora più pericoloso.

La messa al bando decisa dalla Commissione Europea sarà immediata e fino al 31 ottobre di quest’anno.

Ancora una volta, dunque, l’agricoltura biologica è sul banco degli imputati per il batterio killer quale fonte dell’epidemia, e invece, che fine hanno fatto tutte le ipotesi di contaminazione derivante dalle acque?

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook