Yogurt, l’ok della Camera al latte concentrato. Le associazioni insorgono

La Commissione Agricoltura della Camera ha dato l'ok alla modifica della legge 138, che stabilisce le regole per la produzione dello yogurt. Addio al latte fresco e spazio a quello concentrato

È stata approvata dalla Commissione Agricoltura della Camera dei deputati la modifica della legge 138, che regola la produzione dello yogurt. Risultato? Via libera al latte concentrato, no a quello in polvere. Soddisfatta la Lega, che giudica positivamente il via libera all’uso del latte concentrato, ma subito è scattato l’allarme delle associazioni di allevatori e produttori.

Eravamo contrari allo yogurt fatto con il latte in polvere, ci opponiamo allo stesso modo a quello realizzato con il latte concentrato. – ha detto Antonio Piva, vicepresidente di Confagricoltura – La concentrazione è comunque un’alterazione della materia prima, in presenza di un prodotto che non ha le caratteristiche del latte e che deve poi essere rigenerato e ricostruito. Penso si possa dire sotto il profilo qualitativo che il latte concentrato è un prodotto manipolato – ha concluso – Lo yogurt non deve essere la testa di ponte verso una più ampia e dirompente liberalizzazione delle attività produttive ed un ulteriore elemento di destabilizzazione del mercato lattiero-caseario nazionale, fortemente influenzato e condizionato dal prodotto d’importazione“.

Ma la correzione normativa del governo non piace neanche alla CIA (Confederazione italiana agricoltori) perché porta al “disorientamento degli acquisti delle famiglie e può avere conseguenze gravi per gli allevatori italiani”.

La stragrande maggioranza del latte concentrato, infatti, è d’importazione straniera – hanno detto alcuni rappresentanti della Cia –. Di conseguenza si rischia di dare un duro colpo al settore lattiero-caseario nazionale e alle sue produzioni di alta qualità. In un momento, tra l’altro, in cui il comparto vive una fase molto difficile, con costi in crescita, prezzi non remunerativi e redditi in calo. Senza contare il danno enorme per i consumatori che vedono compromessa la garanzia di salubrità e qualità del prodotto finito, visto che la mancanza dell’etichetta d’origine sui prodotti trasformati, e quindi anche sullo yogurt, oggi non consente a chi compra di avere la piena tracciabilità della materia prima e dunque la sicurezza di un prodotto sottoposto ai rigidi controlli nazionali”.

Ma c’è di più: in questo modo si rischia di mettere in pericolo i consumi di un prodotto che da tempo sta registrando uno straordinario successo. Dello stesso parere la Coldiretti, che commenta così: “La modifica della norma viene giustificata con la necessità di ridurre i costi di trasporto, poiché il concentrato occupa meno spazio del latte fresco, senza considerare tuttavia il forte impatto che ha sulle caratteristiche qualitative del prodotto in vendita”.

Ma non è tutto: secondo Coldiretti “si consente di utilizzare concentrato a basso prezzo importato anche da paesi extracomunitari invece del buon latte fresco delle campagne italiane. Un effetto molto probabile se si considera che sono stranieri tre dei primi quattro produttori che coprono il 60% del mercato nazionale dello yogurt”.

“E un motivo di grave preoccupazione – ha aggiunto la Coldiretti va ricercato anche nella competizione sleale che si potrà instaurare a danno delle imprese nazionali oltre che per il deficit informativo che avranno i consumatori di fronte alla scelta di prodotti aventi la medesima denominazione commerciale ma differenti proprietà. Difatti, il latte concentrato è di norma ottenuto a partire dal latte a lunga conservazione e ritirato dai supermercati pochi giorni prima della scadenza”.

Insomma, il tentativo maldestro di mettere sul mercato italiano yogurt ottenuto da latte concentrato senza scriverlo sull’etichetta va fermato, perché inganna i consumatori e danneggia gli allevatori.

Ancora una volta, specie in tempo di crisi, la produzione tradizionale e le tipicità italiane non solo non ricevono incentivi e progetti di rilancio, ma addirittura subiscono un ulteriore grave colpo.

E mentre si discute sull’utilizzo del latte concentrato, vi suggeriamo di preparare il Kefir direttamente a casa. Esclusivamente col latte fresco.

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