Kuzu: cos’è, proprietà gastroprotettive, benefici e come usarlo in cucina

Scopri tutti i benefici del Kuzu, un ingrediente caro alla cucina macrobiotica che vanta molte proprietà. Ecco come utilizzarlo al meglio sia nelle ricette che come rimedio naturale.

Avete mai sentito parlare del Kuzu? Si tratta di un ingrediente caro alla cucina macrobiotica che vanta molte proprietà.

Cos’è il Kuzu

Il Kuzu è un prodotto che si ricava dalla pianta botanicamente nota con il nome di Pueraria lobata. Si tratta di un rampicante di montagna tipico del Giappone, non a caso la fecola che si ricava dalle sue radici e si utilizza a scopo culinario o curativo è molto nota nel paese del Sol Levante ma in realtà in tutto l’Oriente.

La pianta da cui si estrae il Kuzu è perenne, molto resistente (può vivere anche più di 100 anni) e dalle radici forti e sviluppate. Sono proprio queste zone sotterranee della pianta a racchiudere interessanti proprietà.

Il Kuzu è arrivato anche alle nostre latitudini grazie alla cucina macrobiotica, un tipo di alimentazione orientale che ritiene il cibo un potente mezzo con il quale possiamo garantirci la salute (a patto di saperlo utilizzare al meglio).

In commercio troviamo il Kuzu sotto forma di fecola che come già detto si ricava dall’amido presente nelle radici della pianta. Questo tende ad aggregarsi e perciò il Kuzu all’apparenza non è una polvere uniforme ma si vengono a formare grumi più o meno grandi. Caratteristica fondamentale di questo prodotto è però quella di sciogliersi facilmente in acqua e di addensarsi se scaldato insieme all’acqua oppure all’interno di altre preparazioni.

Kuzu, proprietà

Il Kuzu è noto soprattutto per le sue proprietà gastro protettive dovute all’effetto tampone che garantisce a livello dello stomaco assorbendo l’eccesso di succhi gastrici.

Questo prodotto naturale aiuta quindi il lavoro dello stomaco migliorando le sue funzioni digestive ma anche tenendo a bada l’acidità. Può rivelarsi utile dunque in caso di reflusso gastroesofageo o altre patologie a carico dello stomaco.

È inoltre di facile assorbimento a livello intestinale e ha proprietà lenitive e antinfiammatorie nei confronti della mucosa (queste sono dovute alla presenza al suo interno di isoflavoni).

Vanta anche proprietà alcalinizzanti ed è un tonico ed energizzante naturale per l’organismo, c’è chi infatti lo usa come rimedio nei cambi di stagione o durante una convalescenza per favorire una ripresa più veloce.

Si tratta di una soluzione naturale in grado di sbloccare la stitichezza ma anche agire positivamente nei confronti della diarrea ricompattando le feci.

Aiutando l’intestino, poi, il kuzu può essere utile anche in caso di raffreddore o muco eccessivo che deriva da un intestino non perfettamente in salute. Si tratta di un rimedio che agisce anche abbassando la temperatura corporea in caso di febbre.

C’è chi gli attribuisce infine doti antitumorali ma su questo aspetto sono necessarie indubbiamente delle conferme scientifiche.

Ricapitolando le principali doti del Kuzu sono:

  • effetto gastroprotettivo
  • digestivo
  • antinfiammatorio
  • alcalinizzante
  • energizzante
  • antidiarroico e anti-stipsi
  • abbassa la temperatura corporea
kuzu

Kuzu, benefici

I benefici dell’utilizzo regolare di Kuzu possono evidenziarsi soprattutto a livello digestivo e intestinale. Si può sperimentare dunque in caso di problemi di pesantezza di stomaco, gastrite, colite ma anche durante episodi di diarrea o stitichezza.

Si tratta inoltre di un rimedio naturale che contribuisce ad alleviare il raffreddore, se questo deriva dall’intestino, e che può essere in grado di abbassare la febbre.

Perfetto anche come integratore per i malati che non possono assumere cibi solidi o per tutti coloro che si sentono stanchi o spossati. C’è chi lo utilizza infine anche come rimedio per smettere di fumare o per disintossicarsi da altri tipi di dipendenze.

Ricapitolando i benefici del kuzu si possono sperimentare in caso di:

Come utilizzare il Kuzu in cucina

budino

Il Kuzu non è solo un prezioso rimedio naturale ma anche un ingrediente versatile in cucina. Non si utilizza certo per il sapore ma piuttosto per le sue doti addensanti che lo rendono perfetto per realizzare zuppe, salse, budini, ecc. Inoltre ha un vantaggio in più rispetto all’agar agar di cui vi abbiamo già parlato: rende infatti le preparazioni finali dalla consistenza meno gelatinosa e piuttosto morbida.

È perfetto anche per realizzare gelatine utili a guarnire dolci o macedonie e per realizzare vellutate di verdura o frutta. C’è anche chi con il kuzu prepara il gelato.

Ma come usarlo concretamente? Dato che si trova sotto forma di fecola granulosa, per prima cosa occorre sciogliere il kuzu in acqua fredda. Una volta fatto questo si può aggiungere alla preparazione lasciando alla fine raffreddare il tutto prima a temperatura ambiente poi in frigorifero per almeno 2 ore.

La dose generalmente consigliata per addensare è di 10 grammi ogni 100 ml di liquido ma può essere variabile a seconda della consistenza che volete ottenere o delle singole preparazioni. Fate riferimento sempre a quanto scritto sulle confezioni o nelle ricette che state seguendo.

Kuzu, come utilizzarlo come rimedio naturale

Gli esperti di macrobiotica consigliano di utilizzare il kuzu anche così com’è al pari di altri rimedi naturali. Si può sperimentare soprattutto in caso di problematiche gastrointestinali o digestive. In questo caso si può sciogliere 1 o 2 cucchiaini di kuzu in un bicchiere d’acqua fredda o a temperatura ambiente, poi si deve mettere sul fuoco a fiamma bassa per farlo addensare, infine dolcificarlo ad esempio con malto d’orzo e consumarne una tazza tiepida un paio di volte al giorno.

In alternativa si può aggiungere un po’ di pasta di humeboshi o zenzero, in questo modo si rende ancora più attivo sullo stomaco e dal potere alcalinizzante. Il gusto e la consistenza del kuzu sono però un po’ particolari e non sempre graditi.

Kuzu, controindicazioni

Anche il Kuzu presenta alcune controindicazioni. Si sconsiglia l’utilizzo in caso si soffra di patologie a carico della tiroide, si seguano terapie ormonali o ancora se si è malati di una forma cancro ormone dipendente (mammella, ovaie, ecc). Ciò è dovuto al fatto che il kuzu contiene fitoestrogeni. Non esistono studi che confermano la sicurezza del kuzu in gravidanza e allattamento, nel dubbio meglio evitare.

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Kuzu, dove trovarlo?

Trattandosi di un ingrediente molto particolare è praticamente impossibile acquistare il Kuzu in un supermercato tradizionale. Si trova invece facilmente nei negozi bio, nei punti macrobiotici e negli shop online (linkaffiliazione) dedicati ad alimentazione e salute naturale.

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