Coenzima q10: proprietà, a cosa serve, quando integrarlo e dove trovarlo

Il coenzima Q10 è una molecola importantissima per la salute e la bellezza del nostro organismo. La sua funzione principale consiste nel produrre l'energia necessaria al funzionamento cellulare. Ma svolge anche un'importante azione antiossidante, riduce il colesterolo, rafforza il sistema immunitario e previene le malattie neurodegenerative.

Il coenzima Q10 o vitamina Q è una molecola essenziale per il benessere del nostro organismo, in quanto assolve l’importantissimo compito di produrre l’energia necessaria per il funzionamento delle nostre cellule. Questo coenzima, inoltre, partecipa ai processi metabolici e svolge un’importante azione antiossidante, fondamentale per la salute e la bellezza.

Sintetizzato dal nostro corpo e parzialmente integrato attraverso l’alimentazione, il coenzima Q10 è contenuto nei mitocondri, piccoli organi che fungono da centrali energetiche del nostro organismo.

In presenza di ossigeno, la vitamina Q partecipa alla produzione di ATP (adenosina trifosato), il composto utilizzato dalle nostre cellule per immagazzinare l’energia necessaria al 95% delle funzioni metaboliche.

Il Q10 si trova praticamente in tutte le cellule, e proprio perché ubiquo, viene chiamato anche ubiquinone o ubichinone.

Le funzioni del coenzima Q10

Come detto, il coenzima Q10 interviene in molti processi necessari per la salute del nostro organismo. Sostanzialmente, però, la sua azione complessiva si articola attraverso tre funzioni principali :

  • funzione cardioprotettiva: l’ubiquinone è fondamentale per il muscolo cardiaco, organo che necessita di moltissima energia per poter funzionare in maniera efficiente. La maggiore concentrazione di energia apportata dal Q10 incrementa la circolazione cardiovascolare
  • funzione citoprotettiva: il coenzima Q10 protegge le cellule dall’aggressione di elementi esterni, contribuendo al benessere del sistema immunitario
  • funzione neuroprotettiva: la vitamina Q agisce sul tessuto nervoso, sistema ad alto consumo energetico, regolandone l’equilibrio e contrastando l’insorgenza di malattie neurodegenerative

Coenzima Q10: proprietà

Questa molecola ha notevoli proprietà benefiche sull’organismo. In particolare:

  • stimola il sistema cardiocircolatorio: ll Q10 esercita complessivamente un’azione benefica sul cuore, poiché aumenta la bioenergia delle cellule, riducendone lo stress ossidativo e determinando un effetto vasodilatatore
  • svolge un’azione antiossidante: aiuta a contrastare lo stress ossidativo prodotto dai radicali liberi. Questa proprietà si rivela molto utile a ridurre i sintomi del morbo di Parkinson. Se somministrato ad alti dosaggi nei pazienti in cui la malattia non è ancora in stato avanzato, il coenzima Q10 aiuta a mantenere il controllo dei movimenti.
  • ha proprietà antinvecchiamento: contrasta la perdita di elastene e collagene, rallentando la formazione di rughe e favorendo il mantenimento del tono cutaneo. In virtù di questa azione antiage, il coenzima Q10 trova impiego come ingrediente di creme antirughe e sieri per il contorno occhi
  • rafforza il sistema immunitario: aiuta a contrastare le infezioni e la formazione di radicali liberi, stimolando la funzionalità delle difese naturali dell’organismo
  • contrasta il diabete: il coenzima Q10 interviene nella regolazione dell’insulina, contribuendo a ridurre i livelli di zucchero nel sangue anche del 30%
  • esercita una funzione ipotensiva: in caso di ipertensione, aiuta a ridurre i valori della pressione arteriosa
  • regolarizza i livelli di colesterolo: aiuta a diminuire il tasso di LDL (colesterolo cattivo) nel sangue e lo protegge dal processo di ossidazione che nel lungo periodo comporta la formazione di placche e l’insorgere dell’arteriosclerosi.
  • contrasta la stanchezza e l’astenia: aumenta l’energia disponibile per le cellule, favorendo anche la trasformazione e il rilascio di quella assunta attraverso l’alimentazione.
  • stimola il metabolismo: aiuta la respirazione cellulare, in modo tale che l’organismo, utilizzando più energia, bruci un maggior quantitativo di grassi immagazzinati
  • aiuta a sopportare la fatica: il Q10 è particolarmente utile per coloro che praticano attività sportiva, in quanto l’aumento del livello di energia consente una migliore tolleranza dello sforzo fisico

Alimenti che contengono il coenzima Q10

Il coenzima Q10 è contenuto in molti alimenti di origine vegetale, ma si trova in altissime concentrazioni anche nei pesci grassi e nelle carni di organo. Tra gli alimenti che ne contengono un buon quantitativo, ci sono:

  • germe di grano
  • soia
  • crusca
  • cereali integrali
  • noci
  • arachidi
  • spinaci
  • broccoli
  • oli vegetali
  • sardine
  • sgombro
  • salmone
  • tonno
  • carne di fegato
  • pollo
  • uova

Il pepe, inoltre, interagisce positivamente col Q10, poiché la piperina in esso contenuta è in grado di aumentare l’assorbimento plasmatico del principio attivo.

q10 alimenti

Carenza di coenzima Q10

Nonostante sia prodotto dal nostro corpo e sia possibile integrarlo con l’alimentazione, ci sono alcuni fattori che contribuiscono a determinare un insufficiente livello di ubiquinone. Tra questi:

  • Invecchiamento: dopo i 35-40 anni, proprio quando ne avremmo maggiormente bisogno, il nostro organismo produce minori quantità di vitamina Q
  • Malnutrizione: una dieta sbilanciata, ricca di grassi, zuccheri e alimenti raffinati, può portare a una carenza di Q10
  • Patologie: in presenza di malattie neurodegenerative come il morbo di Parkinson, patologie dell’apparato cardiovascolare, tumori e diabete, la concentrazione di Q10 si riduce considerevolmente
  • Interazione con farmaci: in alcuni casi, l’assunzione di alcuni medicinali può comportare una diminuzione del Q10 contenuto nelle nostre cellule. Ad esempio le statine, utilizzate nel trattamento del colesterolo LDL, utilizzano le stesse vie metaboliche del coenzima Q10. Pertanto, una riduzione dell’LDL determina automaticamente una riduzione del livello di ubiquinone.

Deficit di coenzima Q10

La carenza di vitamina Q non va confusa con la condizione di deficit di Q10, che è una malattia ereditaria, in cui si verificano mutazioni in alcuni geni che sintetizzano il coenzima.

Di questa malattia esistono 3 forme: una colpisce principalmente i reni, la seconda forma interessa i muscoli, mentre la terza colpisce il cervelletto e provoca convulsioni e difficoltà nei movimenti. Fortunatamente si tratta di una malattia rara, che si manifesta già durante l’infanzia.

Coenzima Q10: integratori

In tutti i casi summenzionati in cui si verifichi una carenza di Q10 , è consigliabile il ricorso a un integratore di questa molecola. Generalmente gli integratori di Q10 sono ottenuti dalla fermentazione naturale di sostanze animali o vegetali.

Di solito quelli che troviamo in commercio provengono dalla fermentazione di zucchero di barbabietola o di canna. Sono comunque del tutto privi di impurità residue o agenti contaminanti.

Integratori di Q10: dosi e modalità di assunzione

La dose consigliata va dai 30 ai 100 mg al giorno, ma può variare moltissimo a seconda dei casi. Generalmente l’integrazione giornaliera consigliata dopo i 35-40 anni è di 50 mg.

In condizioni di buona salute, si raccomanda di non superare i 200 mg al giorno, come indicato dalla Direzione Generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione del ministero della Salute. Ma nel caso del Parkinson, ad esempio, la dose necessaria di Q10 può aumentare anche fino a un apporto giornaliero di 1200 mg.

Il coenzima Q10 è una sostanza liposolubile, per cui è consigliabile assumerlo durante i pasti, possibilmente ricchi di una buona fonte di grassi.

Tipologie di integratori di Q10

Come visto, il supplemento di Q10 può essere utile in tutti quei casi in cui, per motivi fisiologici o patologici, il nostro organismo non riesce più a produrre sufficienti livelli di questa molecola.

Generalmente, l’integratore di Q10 si presenta sotto forma di capsule o perle, da sole o abbinate ad altri elementi, quali minerali (selenio) o vitamine (vitamina E).

LEGGI anche: VITAMINA E: A COSA SERVE, DOVE TROVARLA ED EFFETTI DI UNA CARENZA

In questo caso però l’effettiva assimilazione del Q10 è condizionata dai processi digestivi.

Per ovviare a questo inconveniente si può ricorrere alla forma liquida di integratore di coenzima Q10. Questa tipologia ha il vantaggio di trasportare direttamente il coenzima all’interno del nostro organismo, senza essere sottoposto a processi gastrici che ne riducano l’assorbimento.

Disturbi trattati con integratori di Q10

Il supplemento di coenzima Q10 si è dimostrato molto efficace nel trattamento di:

  • distrofia muscolare
  • angina pectoris
  • patologie cardiovascolari
  • morbo di Parkinson
  • emicrania

Gli effetti collaterali degli integratori di Q10

Essendo una molecola sintetizzata dal nostro organismo, generalmente l’integrazione di Q10 non provoca effetti indesiderati. Tuttavia, in rare occasioni si sono verificate reazioni secondarie quali:

  • lievi disturbi gastrointestinali
  • diarrea
  • mal di testa
  • eruzioni cutanee

q10Integratore di Q10, controindicazioni

In presenza di patologie gravi, se assunto in concomitanza a determinati farmaci, l’integratore di Q10 potrebbe scatenare reazioni allergiche. In particolare, ne è sconsigliata l’assunzione ai soggetti in terapia con:

  • antidiabetici
  • chemioterapici
  • anticoagulanti
  • ipertensivi
  • betaxololo (usato nel trattamento di angina pectoris, ipertensione e glaucoma)

In questi casi, un eventuale ricorso all’integrazione del Q10 deve essere preventivamente concordato col proprio medico curante.

La sua somministrazione infatti potrebbe interferire con i medicinali, attenuandone l’efficacia o amplificandone gli effetti, compresi quelli secondari.

Nel caso dei farmaci antidiabetici, ad esempio, è importante tener presente che il coenzima Q10, avendo la capacità di abbassare i livelli di zucchero nel sangue, potrebbe potenziarne l’effetto ipoglicemizzante.

Inoltre, l’integrazione di Q10 è sconsigliata in gravidanza e allattamento, in quanto non esistono studi scientifici che ne dimostrino gli effetti prodotti in tali particolari circostanze.

Cenni storici sul coenzima Q10

Il coenzima Q10 venne identificato per la prima volta nel 1957 da Fred Crane, professore presso l’Università del Wisconsin, all ‘interno dei mitocondri di cuore di bue.

Nel 1978 il professor Peter Mitchell ha ricevuto il premio Nobel per la chimica per la formulazione della cosiddetta teoria chemiosmotica, che spiega come avviene il trasferimento di energia tra le cellule.

Nell’ambito di questa teoria, il professor Mitchell ha scoperto l’essenziale funzione svolta dal coenzima Q10 nella catena di elettroni che trasportano l’energia necessaria per l’efficiente funzionamento cellulare.

Angela Petrella

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