Ecco perché i probiotici (e la dieta mediterranea) sono una manna contro i tumori

Alleati preziosi contro gli effetti collaterali delle terapie antitumorali sono i probiotici e la dieta mediterranea

Una terapia contro il cancro è spesso sinonimo di disturbi gastrointestinali. Diarrea, nausea, vomito oppure inappetenza sono infatti alcuni degli effetti collaterali legati proprio alle cure per sconfiggere un tumore.

È per questo motivo che dieta mediterranea e probiotici, i batteri buoni contenuti nello yogurt e in molti altri alimenti fermentati, sono fondamentali non solo per gestire meglio la malattia oncologica e alleviare gli effetti collaterali delle terapie, ma anche per prevenire il cancro stesso.

A dirlo è un gruppo di esperti riuniti in occasione del convegno nazionale “Qualità di vita del Paziente Oncologico: Alimentazione e Nuove Terapie”, organizzato a Roma dalla Fondazione “Insieme contro il Cancro”.

All’evento è stato presentato un sondaggio da cui è emerso che in Italia il 96% dei pazienti che stanno seguendo una terapia antitumorale, devono affrontare anche una serie di disturbi gastrointestinali per i quali spesso non si cerca una soluzione. Infatti, il 43% dei malati cerca di far fronte da solon ai disturbi gastrointestinali scatenati dalle terapie, senza rivolgersi allo specialista; nel 25% dei casi, invece, chiedono consiglio a familiari o conoscenti.

Ecco, allora, che possono entrare in campo i probiotici: tra i più conosciuti troviamo i lactobacilli e i bifido-batteri. I probiotici sono presenti in alimenti fermentati come lo yogurt, il kefir, i crauti, il miso, il tempeh, il kombucha, i formaggi fermentati e il latticello, ma anche la pasta madre. I probiotici, inoltre, sono presenti in specifici integratori farmaceutici e erboristici, meglio noti come “fermenti lattici”.

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Francesco Cognetti, presidente della Fondazione, afferma che i probiotici “possono ridurre la gravità e la frequenza dei disturbi all’apparato gastro-intestinale provocati da farmaci chemioterapici, trattamenti radiologici e terapie biologiche”. Cognetti, però, lamenta lo scarso livello di conoscenza e di utilizzo dei ‘batteri amici’ in oncologia: essi, infatti, sarebbero consigliati solo al 29% dei pazienti e il 70% di loro non sa che possono alleviare la diarrea o i disturbi intestinali.

Oggi, il numero degli italiani che vivono dopo una diagnosi di neoplasia aumenta del 3% ogni anno – aggiunge – e si tratta ormai di patologie non solo curabili ma in molti casi anche guaribili; quindi, le esigenze dei malati sono cambiate e dobbiamo riuscire a garantire una buona qualità di vita sia durante che dopo le terapie”.

E la dieta mediterranea? Come non può dare un aiuto anche la dieta per eccellenza? Secondo l’epidemiologo Maurizio Montella dell’Istituto Pascale di Napoli, la dieta mediterranea è in grado di “potenziare l’attività dei farmaci e ha fatto registrare fino al +10% in termini di sopravvivenza, ma naturalmente molto dipende dal tipo di neoplasia e dalle condizioni generali”.

Il segreto, allora, miei cari è sempre quello. Anche quando si affronta un periodo così difficile come può essere una terapia contro un tumore, non bisognerebbe mai perdere di vista una sana alimentazione: frutta, verdura, pesce, fibre non dovrebbero mai mancare. Tutto, compreso il divieto assoluto di fumo e alcol, permette di giocare d’anticipo sul cancro, ma anche di affrontare la malattia o convivere con le terapie necessarie con più serenità.

Germana Carillo

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