Scandalo carne di pollo: in UK è contaminata l’80% da batteri

8 polli su 10 acquistati nei supermercati del Regno Unito questa estate sono risultati contaminati dal Campylobacter, un batterio potenzialmente letale che può provocare intossicazione alimentare. Lo rivela la UK Food Security Agency (FSA), che è giunta a questa conclusione dopo 6 mesi di test sui prodotti freschi in vendita nel Paese

8 polli su 10 acquistati nei supermercati del Regno Unito questa estate sono risultati contaminati dal Campylobacter, un batterio potenzialmente letale che può provocare intossicazione alimentare. Lo rivela la UK Food Security Agency (FSA), che è giunta a questa conclusione dopo 6 mesi di test sui prodotti freschi in vendita nel Paese.

In tutto il periodo, il 18% dei quasi 2.000 polli testati conteneva alti livelli di campylobacter, mentre anche il 6% degli imballaggi ha mostrato segni del batterio. Asda è risultato il rivenditore con la performance peggiore, con il 78% dei suoi polli risultati positivi, seguito da Co-op (73%), Morrison, Sainsbury e Waitrose, tutti al 69%. Da Marks & Spencer, invece, l’incidenza è risultata del 67% e da Tesco, la ‘migliore’, del 64%.

I dati complessivi mostrano un aumento della contaminazione dal primo trimestre al secondo trimestre. Ciò è probabilmente dovuto al fatto che i campioni del secondo trimestre sono stati presi durante i mesi estivi, quando si registra un aumento del Campylobacter a causa del clima più caldo.

Così, uno dei maggiori esperti di cibo, il professor Tim Lang, invita a boicottare il pollo a causa dei supermarket per via della “scandalosa” contaminazione. In ogni caso, se il pollo è cotto bene e si seguono attentamente le linee guida di preparazione, il rischio di avere effetti sulla salute importanti si abbassa notevolmente. Risulta, infatti, importante non lavare la carne di pollo per evitare la sua diffusione sulle mani o piani di lavoro. I rischi per la salute si rivelerebbero maggiori quando si maneggia il pollo crudo prima di cucinarlo.

Intanto, però, migliaia di inglesi, circa 280.000, vengono colpiti ogni anno dal batterio. E per Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” questa notizia dovrebbe far preoccupare i consumatori, tanto da richiedere un intervento alle autorità sanitarie europee per chiarire se sussista lo stesso rischio anche nel resto d’Europa ed in Italia.

Roberta Ragni

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