Rientro dalle vacanze: attenzione ai cibi scaduti in dispensa

Attenzione ai cibi scaduti in dispensa al rientro dalle vacanze. Il problema riguarda 8 italiani su 10 secondo l'allarme appena lanciato dalla Coldiretti, che dichiara che la maggior parte dei cittadini non butta il cibo scaduto. Le affermazioni di Coldiretti nascono dai dati del rapporto 201 di Waste Watcher Knowledge for Expo.

Attenzione ai cibi scaduti in dispensa al rientro dalle vacanze. Il problema riguarda 8 italiani su 10 secondo l’allarme appena lanciato dalla Coldiretti, che dichiara che la maggior parte dei cittadini non butta il cibo scaduto. Le affermazioni di Coldiretti nascono dai dati del rapporto 2014 di Waste Watcher Knowledge for Expo.

Si evidenzia che nel 2014 sono aumentati del 18% gli italiani che non gettano i cib i scaduti, anche per colpa della crisi. La Coldiretti chiede a tutti di fare attenzione e di controllare bene la tipologia di data di scadenza presente sulle confezioni degli alimenti prima di consumarli o di decidere di gettarli.

Infatti, sulle confezioni alimentari troviamo la data di scadenza vera e propria, che va distina dal Termine Minimo di Comservazione (TMC) riportato con la dicitura “Da consumarsi preferibilmente entro”, che indica la data fino a cui il prodotto alimentare conserva le sue proprietà organolettiche e gustativi o nutrizionali specifiche in adeguate condizioni di conservazione, senza comunque comportare dei rischi per la salute in caso di superamento, seppur limitato, della stessa. Coldiretti ricorda però che quanto più ci si allontana dalla data di superamento del TMC, tanto più vengono a mancare i requisiti di qualità del prodotto, come sapore, odore e fragranza.

La data di scadenza vera e propria è invece la data entro cui il prodotto deve essere consumato ed anche il termine oltre il quale un alimento non può più essere posto in commercio. Tale data di consumo non deve essere superata altrimenti ci si puo’ esporre a rischi importanti per la salute.

Si applica ai prodotti preconfezionati rapidamente deperibili come il latte fresco (7 giorni) e le
uova (28 giorni). da un punto di vista microbiologico ed è indicata con il termine “Da consumarsi
entro” seguito dal giorno, il mese ed eventualmente l’anno e vale indicativamente per tutti i prodotti
con una durabilità non superiore a 30 giorni.

Al rientro dalle ferie una particolare attenzione deve essere poi riservata al controllo della funzionalità del freezer per sincerarsi che non vi siano state interruzioni del funzionamento. A questo proposito lo sviluppo di ghiaccio sulle confezioni esterne di surgelati o anche della carne sta ad indicare che è avvenuta una interruzione del freddo ed è quindi consigliabile non consumare i prodotti interessati. All’interno del frigorifero – continua la Coldiretti – vanno eliminate le confezioni già aperte di latte, succhi di frutta o conserve come pure quelle di tonno e sottoli se l’olio non copre integralmente il prodotto.

Anche le vaschette di yogurt che si presentano gonfie in modo anomalo, come spiega la Coldiretti, sono pericolose perché possono essersi verificate fermentazioni indesiderate. Eliminare in ogni caso gli omogeneizzati già aperti ed anche i salumi già affettati che presentano segni di ossidazione come pure gli eventuali “avanzi” dimenticati alla partenza. Un consiglio – precisa la Coldiretti – che a maggior ragione va seguito se i prodotti già aperti sono stati lasciati fuori dal frigorifero di casa.

Occhio anche all’eventuale sviluppo di muffe su formaggi o salumi. La frutta e la verdura devono essere controllate eliminando i pezzi avariati che – continua la Coldiretti – fanno marcire anche gli altri. Nei legumi già sgusciati potrebbero nascondersi insetti mentre nelle confezioni già aperte la
perdita di fragranza per biscotti o snack sta a significare l’assorbimento di umidità.

Anche il portapane – sottolinea la Coldiretti – va controllato perché il permanere di residui o briciole può favorire le formiche o scarafaggi che spesso si annidano anche nella spazzatura se non è stata eliminata prima delle vacanze. La presenza di insetti che si manifestano con larve o minuscole farfalline può riguardare anche – conclude la Coldiretti – le confezioni già aperte di riso o pasta sulla quale si possono sviluppare muffe.

Ecco il Vademecum di Coldiretti per i controlli in dispensa.

1) Per gli alimenti verificare la data di scadenza ed il termine minimo di conservazione.

2) Controllare la funzionalità del freezer e del congelatore per sincerarsi che non vi siano state
interruzioni del funzionamento che rendono inutilizzabili i prodotti.

3) All’interno del frigorifero vanno eliminate le confezioni già aperte di latte, succhi di frutta o conserve di pomodoro come pure quelle di tonno e sottoli se l’olio non copre integralmente il prodotto. Un consiglio – precisa la Coldiretti – che a maggior ragione va seguito se i prodotti già aperti sono stati lasciati fuori dal frigorifero di casa.

4) La frutta e verdura deve essere controllata eliminando i pezzi avariati che se non vengono allontanati fanno marcire anche gli altri.

5) Il portapane va controllato attentamente perché il permanere di residui o briciole può favorire la presenza di formiche o scarafaggi che spesso si annidano anche nella spazzatura se non è stata eliminata prima delle vacanze.

6) La presenza di insetti che si manifestano con larve o minuscole farfalline può riguardare anche le confezioni già aperte di riso o pasta sulla quale possono svilupparsi muffe.

Infine vi ricordiamo che vi sono alcuni prodotti che se ben conservati sono virtualmente privi di data di scadenza: si tratta, ad esempio, del miele, dei liquori, dello zucchero e del sale, ma anche del riso (ad eccezione del riso integrale, che può irrancidire e che di solito viene confezionato sottovuoto), dell’aceto di vino, amido di mais e fecola di patate. Il mito della data di scadenza inizia a cadere, ma comunque è sempre opportuno fare molta attenzione e controllare bene quanto rimasto in frigorifero o in dispensa al ritorno delle vacanze prima di consumarlo.

Marta Albè

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