Bambini e obesita’: colpa della pubblicità?

OMS, pubblicità. E’ colpa della pubblicità se i bambini ingrassano? L’obesità infantile interessa ormai gran parte dei Paesi industrializzati, Italia compresa. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) lancia un vero e proprio allarme. Gli spot pubblicitari di prodotti poco salutari che hanno come primo destinatario i bambini stanno mettendo a rischio la loro salute.

È colpa della pubblicità se i bambini ingrassano? L’obesità infantile interessa ormai gran parte dei Paesi industrializzati, Italia compresa. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) lancia un vero e proprio allarme. Gli spot pubblicitari di prodotti poco salutari che hanno come primo destinatario i bambini stanno mettendo a rischio la loro salute.

L’OMS richiede una vigilanza più rigida. Basta accendere la televisione nelle ore pomeridiane della giornata, cioè nella fascia di programmazione dedicata ai bambini, per rendersi conto di come si susseguano spot dedicati a merendine, snack, bibite e hamburger ipercalorici e non di certo salutari.

Questi prodotti vengono pubblicizzati come indispensabili per il momento della merenda e come fonte di felicità. Le immagini ed i colori accattivanti utilizzati negli spot non possono che attirare i bambini. Ma, ricordiamolo bene: sono i genitori a fare la spesa e a decidere quali cibi mettere a disposizione dei figli per la merenda e nel corso di tutta la giornata.

L’OMS, oltre alla pubblicità in TV, ritiene responsabili del fenomeno anche gli spot presenti su internet. Probabilmente molti bambini trascorrono troppo tempo davanti alla TV o al computer, bombardati da immagini di snack ipercalorici, quando potrebbero invece dedicarsi al movimento e al gioco all’aria aperta. La sedentarietà infantile è infatti tra gli imputati maggiori della crescita dell’obesità tra i bambini.

Come sottolineato da parte dell’OMS, la promozione di cibi spazzatura è stata riconosciuta come uno dei fattori di rischio per l’obesità infantile e per altre patologie legate all’alimentazione. L’OMS chiede dunque con urgenza ai Governi maggiori controlli sulle campagne pubblicitarie dei cibi ricchi di zuccheri, grassi saturi e sale. Gli spot martellanti in proposito sono certamente deleteri, ma basterebbe una buona educazione alimentare in famiglia per risolvere il problema. Frutta, verdura, merende e pasti salutari preparati in casa non dovrebbero essere un’eccezione per i bambini, bensì la regola.

Marta Albè

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