Wind e Vodafone multate dall’Agcom per aver cambiato le tariffe senza avvisare gli utenti

e due società sono accusate di aver modificato le tariffe senza aver correttamente informato i propri clienti

Wind Tre e Vodafone multate dall’Agcom, l’Autorità per le garanzie nelle telecomunicazioni. Le due società sono accusate di aver modificato le tariffe senza aver correttamente informato i propri clienti.

Guai in vista per le due compagnie telefoniche, finite nel mirino dei controlli dell’Authority. Con due provvedimenti, infatti, l’Agcom ha multato sia Wind Tre che Vodadone. accusandole di aver introdotto nuovi consti mensili per alcune offerte di linea mobile a consumo. Wind Tre sarà costretta a pagare ben 696 mila euro, Vodafone 522mila.

Wind e quei 4 euro in più…

Dallo scorso mese di agosto, all’Agom sono arrivate diverse segnalazioni da parte di utenti Wind che hanno lamentato di aver ricevuto, da parte del loro gestore il seguente SMS:

“Modifiche contratto: dal 23/9 (ndr o data successiva) la tua offerta cambia. Costo 4 E/mese con traffico incluso di pari importo, chiamate Naz a 29c/minuto no scatto/risp e tariff a sec, sms 29Ec, 1 GB a 99Ec/giorno. Recesso senza costi da web. Racc. A/R, PEC, 159, negozi o cambio operatore fino al giorno prima della variazione. Maggiori info su sito Wind Tre menu Wind Tre informa”.

Dalle segnalazioni era amerso anche che sia per iscritto che tramite call center, gli utenti non avevano la possibilità di passare gratuitamente ad altro piano a consumo senza costi fissi, in violazione della normativa. Per questo, da settembre sono scattati dei controlli da parte dell’Agcom. Controlli che hanno permesso all’Autorità di scoprire

“l’introduzione di un costo fisso mensile per diverse offerte di rete mobile a consumo che ha leso il diritto degli utenti di poter fruire dei servizi secondo la tariffazione prescelta al momento dell’adesione ai diversi piani di base impattati dalla condotta censurata. Va considerato, inoltre, il considerevole vantaggio economico conseguito dalla Società, atteso che la condotta, attuata a partire dal 20 settembre e 5 ottobre 2020, ha interessato numerosi clienti ed è tuttora in atto. Pertanto, la violazione può ritenersi di durata breve ed entità consistente” spiega l’Agcom.

Data la gravità della violazione, l’Autorità ha multato Wind Tre costringendola a sborsare 696mila euro per aver introdotto un costo fisso mensile “del tutto estraneo al rapporto contrattuale originariamente istaurato”.

I 5 euro extra di Vodadone e le “Sim dormienti”

Situazione simile è accaduta anche a Vodafone, che dovrà pagare una multa di 522mila euro per le cosiddette “Sim dormienti”. Tra settembre 2019 e gennaio 2020 l’Autorità ha ricevuto una serie di segnalazioni da parte di utenti che sostenevano di aver subìto inaspettatamente, da parte di Vodafone, addebiti sotto la voce “internet abbonamento” per SIM ricevute diversi anni addietro a titolo gratuito e con piano a consumo, mai utilizzate o inutilizzate ormai da tempo.

A seguito dei controlli, l’Agcom ha deciso di multare la società vista la gravità della violazione:

“L’introduzione di un costo fisso mensile per il piano a consumo “Internet abbonamento” ha leso il diritto degli utenti di poter fruire del servizio dati secondo la tariffazione prescelta al momento dell’adesione. Va considerato, inoltre, il rilevante vantaggio economico conseguito dalla Società, atteso che la condotta, attuata a partire dal 14 luglio 2019, ha interessato numerosi clienti. Pertanto, la violazione può ritenersi di durata media ed entità consistente” si legge nella delibera.

Soddisfatta Federconsumatori che da tempo chiedeva di vigilare ulteriorimente sulla condotta delle compagnie telefoniche e di istituire dei controlli più efficaci:

“Troppo spesso le aziende adottano comportamenti non corretti e poco trasparenti quando non addirittura aggressivi, senza alcun rispetto per i diritti degli utenti. Inoltre le aziende ricorrono con eccessiva facilità alla facoltà di modificare unilateralmente i contratti, senza tuttavia mostrare altrettanta sollecitudine, almeno nella maggior parte dei casi, quando si tratta di fornire ai cittadini informazioni chiare ed esaustive. I consumatori, spesso disorientati, di rado hanno modo e strumenti adeguati a contrastare lo strapotere delle aziende: proprio per questo invochiamo ancora una volta con la massima urgenza la riforma delle Autorità che chiediamo da tempo e che consentirebbe di istituire un sistema di controllo realmente efficace, con tempi decisionali rapidi ed effettivi poteri regolatori e coercitivi assegnati alle Authority”.

Per leggere la delibera n°32/21, clicca qui

Per leggere la delibera n°31/21, clicca qui

Fonti di riferimento: Agcom, Agcom

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