Dal taglio delle accise sui carburanti alla rateizzazione delle bollette: tutte le misure del Decreto Energia

Via libera dall'esecutivo all'attesissimo Decreto Energia. Vediamo cosa cambierà nel concreto per le imprese, per i cittadini, il settore del turismo e dell'autotrasporto

Ieri il Governo Draghi ha approvato il Decreto Energia. Il nuovo provvedimento, che ha l’obiettivo di ammortizzare le conseguenze della guerra in Ucraina sull’economia del nostro Paese, prevede una serie di misure che agevoleranno i cittadini, le imprese e gli autotrasportatori, particolarmente penalizzati in questo periodo.

Tra le novità rientrano il taglio delle accise sui carburanti (dato che i costi sono ormai alle stelle) e la possibilità per le imprese di rateizzare le bollette di luce e gas. Inoltre, l’esecutivo ha stanziato ulteriori fondi per il sistema di accoglienza ai profughi ucraini. Scopriamo nel dettaglio tutti gli interventi del decreto appena varato.

Taglio delle accise sui carburanti

Il Governo ha deciso di tagliare le accise sui carburanti. La misura consiste nella riduzione del prezzo di benzina e gasolio di 25 centesimi di euro al litro per un periodo di 30 giorni dalla data di entrata in vigore del provvedimento. Inoltre, per quanto riguarda il cosiddetto Bonus carburante, per quest’anno l’importo del valore di buoni benzina ceduti a titolo gratuito da aziende private ai lavoratori dipendenti ( nel limite di 200 euro per lavoratore) non concorrerà alla formazione del reddito.

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Estensione del bonus sociale luce e gas

Un’altra importante novità è quella relativa al bonus sociale elettricità e gas. Per il periodo compreso tra il 1° aprile e 31 dicembre 2022 circa circa un milione in più potranno godere dell’agevolazione, visto che il provvedimento alza il tetto dell’Isee da 8mila e 12mila euro.

Credito d’imposta a beneficio delle imprese

Il provvedimento introduce anche i seguenti crediti d’imposta:

  • Per le imprese dotate di contatori di energia elettrica di potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW, diverse dalle imprese a forte consumo di energia elettrica: credito è pari al 12% della spesa sostenuta per l’acquisto della componente energetica effettivamente utilizzata nel secondo trimestre del 2022 ed è riconosciuto qualora il prezzo della stessa, calcolato sulla base della media riferita al primo trimestre 2022, abbia subito un incremento del costo per kWh superiore al 30% del corrispondente prezzo medio riferito al medesimo trimestre dell’anno 2019;
  • Per le imprese diverse da quelle a forte consumo di gas naturale. Il credito è pari al 20% della spesa sostenuta per l’acquisto del gas, consumato nel secondo trimestre solare dell’anno 2022, per usi energetici diversi dagli usi termoelettrici, qualora il prezzo di riferimento del gas naturale, calcolato come media, riferita al primo trimestre 2022, dei prezzi di riferimento pubblicati dal Gestore dei mercati energetici (GME), abbia subito un incremento superiore al 30% del corrispondente prezzo medio riferito al medesimo trimestre dell’anno 2019.

Inoltre, vengono incrementati i crediti d’imposta (già riconosciuti dal decreto-legge n. 17/2020) a favore delle imprese energivore (dal 20% al 25%) e di quelle a forte consumo di gas naturale (dal 15% al 20%).

Rateizzazione delle bollette

Per le imprese è prevista la possibilità di rateizzare le bollette di luce e gas relative ai mesi di maggio e giugno fino a 24 rate mensili. Il numero massimo di rate mensili non può essere però superiore a 24.

Per sostenere le specifiche esigenze di liquidità derivanti dai piani di rateizzazione concessi dai fornitori di energia elettrica e gas naturale, –chiarisce l’esecutivo in una nota – la SACE S.p.A. rilascerà garanzie in favore di banche, di istituzioni finanziarie nazionali e internazionali e di altri soggetti abilitati all’esercizio del credito entro un limite massimo di impegni pari a 9 miliardi di euro e può concedere garanzie, in favore delle imprese di assicurazione, pari al 90% degli indennizzi generati da esposizioni relative ai crediti vantati dai fornitori di energia elettrica e gas naturale.

Agevolazioni per gli autotrasportatori

Via libera anche alla riduzione dei pedaggi per l’autotrasporto di ulteriori 20 milioni nel 2022, oltre all’esonero dal versamento dei contributi per il funzionamento della Autorità di regolazione dei trasporti e all’istituzione di un fondo per sostenere il settore. Inoltre, il decreto introduce la clausola di adeguamento dei contratti al costo del carburante e i costi indicativi di riferimento (aggiornati trimestralmente dal ministero). Per il Marebonus è autorizzata la spesa di ulteriori 19,5 milioni di euro per il 2022 e per il Ferrobonus di ulteriori 19 milioni di euro

Infine, vengono rifinanziati i contributi dei cosiddetti Marebonus (di ulteriori 19,5 milioni di euro per il 2022) e Ferrobonus (di altri 19 milioni di euro) incentivare il trasporto delle merci via mare e attraverso le ferrovie.

Credito d’imposta IMU per il settore turistico

Per quest’anno è riconosciuto un credito d’imposta alle imprese turistico-recettive, compresi gli agriturismi, le strutture ricettive all’aria aperta, le imprese del comparto fieristico e congressuale, i complessi termali e i parchi tematici in misura corrispondente al 50% dell’importo versato a titolo di seconda rata dell’anno 2021 dell’imposta municipale propria (IMU) “per gli immobili rientranti nella categoria catastale D/2 a condizione che i proprietari siano anche gestori delle attività ivi esercitate e che abbiano subìto una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi nel periodo indicato di almeno il 50% rispetto al corrispondente periodo dell’anno 2019.”

Controllo esportazione materie prime

Nel Decreto Energia vengono inserite anche le norme proposte dal ministro Giancarlo Giorgetti che prevedono il controllo delle esportazioni di materie prime verso Paesi non appartenenti all’UE. Le aziende dovranno notificare al Mise e al Ministero degli Esteri almeno 10 giorni prima l’avvio delle operazioni e aspettare un’autorizzazione entro tempi previsti. Sono previste sanzioni amministrative del 30% dell’operazione (non inferiori a 100 mila euro).

Accoglienza ai profughi ucraini

Con il provvedimento vengono stanziati ulteriori fondi per favorire l’accoglienza dei cittadini ucraini in fuga dalla guerra. In totale sono 428 milioni di euro per il 2022. Il Dipartimento della protezione civile sarà autorizzato a definire forme di accoglienza diffusa da attuare attraverso i Comuni, gli enti del terzo settore, i Centri di servizio per il volontariato, le associazioni e gli enti religiosi (per un massimo di 15 mila persone).

Inoltre, i medici e gli operatori sanitari ucraini potranno la loro professione nel nostro Paese (in strutture sanitaria e sociosanitarie pubbliche o private) fino al 4 marzo 2023 se hanno una qualifica professionale conseguita all’estero e regolata da specifiche direttive dell’Unione europea.

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Fonte: Governo

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