Pesticidi e sostanze vietate nel succo di mela: Lidl tra i prodotti migliori del nuovo test tedesco

Il succo di mela torbido, ovvero non filtrato dopo la pressatura, può in alcuni casi contenere pesticidi o altre sostanze pericolose (e anche vietate nell'Ue). La nuova indagine di Öko-Test nota un peggioramento della qualità in Germania ma alla fine "promuove" con il massimo dei voti 21 succhi su 33 testati

Esistono diverse tipologie di succo di mela, quella su cui si è concentrato il nuovo test è il prodotto torbido, ovvero il non filtrato. A campione sono stati presi 33 succhi di mela acquistati in negozi, supermercati (anche biologici) e discount. Si tratta principalmente di referenze tipiche del mercato tedesco (ma alcune si trovano anche in Italia).

La maggior parte dei prodotti sono confezionati in cartone, 8 invece utilizzano bottiglie di vetro a rendere, uno viene fornito in una bottiglia di plastica monouso e un altro in una bottiglia di vetro monouso.

Tutti i succhi di frutta sono stati testati in laboratori specializzati per valutare:

  • la contaminazione con pesticidi e tossine della muffa
  • parametri di qualità come etanolo e metanolo, acidi volatili, acido lattico e il valore Brix (utilizzato per misurare il contenuto di zucchero all’interno di bevande analcoliche)

Ogni campione è stato poi assaggiato da esperti sensoriali che ne hanno valutato l’aspetto, il gusto, l’olfatto e la sensazione in bocca.

I risultati

Gli esperti tedeschi hanno notato un peggioramento rispetto al test precedente condotto sui succhi di mela dalla stessa rivista che scrive:

In passato era meglio. Rispetto al risultato del nostro test sul succo di mela di due anni fa, il quadro si è notevolmente offuscato. A quel tempo quasi tutti i succhi erano raccomandabili, nessun prodotto falliva.

A contribuire al peggioramento è  stato in particolare un fatto: 5 prodotti risultavano contaminati da mepiquat, un regolatore di crescita delle piante, vietato nella frutticoltura in Ue.

Come spiegano gli esperti tedeschi:

L’uso dell’agente è comune nella coltivazione convenzionale del grano, dove garantisce la crescita di steli più corti e quindi più stabili. Il mepiquat può essere utile anche per i frutticoltori. Favorisce la fruttificazione ed evita che i frutti cadano prematuramente, in altre parole: può aumentare la resa.

Tuttavia, il mepiquat è vietato nei frutteti europei, motivo per cui si applica un valore limite basso tollerato a livello dell’Ue: non si possono misurare più di 0,02 milligrammi di mepiquat in un chilogrammo di mele. 3 succhi di mela del test, però, superano il “livello massimo di residuo” e altri lo raggiungono al 60%.

Ma c’è un dato molto importante che, almeno a noi in Italia, ci fa tirare un sospiro di sollievo in merito alla questione mepiquat:

Per tutti e tre i succhi di mela naturalmente torbidi che superano i limiti dell’UE, le mele provengono esclusivamente dalla Polonia.

Dunque, acquistando prodotti realizzati con mele italiane, sembra che possiamo almeno scongiurare questo rischio. Rimane potenzialmente quello della presenza di pesticidi, il che ci dovrebbe far orientare il più possibile sui prodotti biologici.

Ma come mai il mequipat è così fortemente regolamentato? Come ricorda Öko-Test:

Secondo l’Agenzia europea per le sostanze chimiche ECHA, il mepiquat ha effetti nocivi a lungo termine sugli organismi acquatici. Come con tutti i veleni spray, le sue interazioni con altri pesticidi non sono state sufficientemente studiate.

Come è arrivato a contaminare le mele? Si legge sulla rivista tedesca:

Un fornitore nel test descrive la scoperta del farmaco nel suo succo di mela come “deplorevole” e promette misure correttive. Secondo una ricerca dell’azienda, il mepiquat è arrivato sulle mele dai vicini campi di semi per olio o di grano. Non possiamo chiarire se in realtà stia andando alla deriva ovunque o se l’agente sia stato spruzzato appositamente dai singoli coltivatori di mele. Nel 2001, i frutticoltori del Lago di Costanza sono stati trovati ad usare il mepiquat illegalmente.

Purtroppo, 17 succhi di mela risultavano contaminati da uno o più pesticidi, anche se le quantità erano minime, dunque si tratta di “tracce” che non hanno portato a svalutazione dei prodotti nel test. C’è solo un’unica eccezione, quella che riguarda il pesticida acetamiprid, che danneggia le api e gli insetti in genere.

Per quanto riguarda il gusto, invece, quasi tutti i succhi di mela hanno un sapore che ha convinto gli esperti.

La classifica dei succhi di mela

Tra i succhi di mele migliori troviamo due referenze vendute da Lidl: Solevita e Solevita Bio Organic.

succhi migliori 1 test

succhi migliori 4 test

succhi migliori 2 test

Tra i succhi di mela che ottengono “buono” e quindi, anche se non tra i migliori, vengono comunque promossi troviamo:

  • Pfanner 100% mela naturalmente torbido
  • Rauch 100% mela naturalmente torbido

 

succhi buoni mela test

succhi migliori 3 test

Questi invece i succhi peggiori:

succhi mela peggiori test

Attenzione allo zucchero

Gli esperti tedeschi ci ricordano un ultimo particolare importante: il succo di mela ha un contenuto di zucchero abbastanza alto e dunque va consumato con moderazione.

Pensate che la Società tedesca per la nutrizione raccomanda addirittura di diluire una parte di succo di mela con tre parti di acqua.

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Fonte: Öko-Test

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