Conserve di pomodoro con tracce di pesticidi, concentrato Petti e pelati Valgrì tra i peggiori del nuovissimo test italiano

Un test de Il Salvagente ha analizzato 18 prodotti tra pelati e concentrato di pomodoro per valutarne qualità e contaminazione da pesticidi

Di pomodori e passata di pomodoro si è parlato tanto in questi mesi, soprattutto dopo lo scandalo Petti che ha intaccato, almeno in parte, la fiducia dei consumatori italiani verso questo tipo di prodotti. Ora un nuovo test, condotto da Il Salvagente, ritorna sull’argomento, soffermandosi stavolta su altri prodotti a base di pomodori (pelati e concentrato) per valutarne la qualità e l’eventuale contaminazione da pesticidi.

L’analisi è stata effettuata su 12 campioni di pelati e 6 di concentrato di pomodoro, per un totale di 18 prodotti venduti nei supermercati e discount del nostro paese.

Le marche e i prodotti testati sono i seguenti, per i pelati:

  • CAMPOLARGO (LIDL) POMODORI PELATI INTERI
  • CARREFOUR PELATI IN SUCCO DI POMODORO
  • CIRIO PELATI
  • CONAD POMODORI PELATI
  • COOP ORIGINE POMODORI PELATI ITALIANI
  • DELIZIE DEL SOLE (EUROSPIN)POMODORI PELATI
  • ESSELUNGA PELATI 100% POMODORI ITALIANI
  • GRAZIELLA POMODORI PELATI A MANO
  • NATURASÌ POMODORI PELATI INTERI
  • MUTTI PELATI 100% ITALIANI
  • R’ACCOLTO POMODORI PELATI FILIERA ETICA
  • VALGRÌ PELATI POMODORI INTERI

per il concentrato di pomodoro:

  • CAMPOLARGO (LIDL) DOPPIO CONCENTRATO DI POMODORO
  • COOP ORIGINE DOPPIO CONCENTRATO DI POMODORO
  • DELIZIE DEL SOLE (EUROSPIN) DOPPIO CONCENTRATO DI POMODORO
  • ESSELUNGA DOPPIO CONCENTRATO DI POMODORO
  • MUTTI TRIPLO CONCENTRATO DI POMODORO
  • PETTI DOPPIO CONCENTRATO DI POMODORO

I laboratori hanno verificato la qualità di ogni prodotto ma anche l’eventuale presenza di pesticidi al loro interno. Più nello specifico, ogni campione è stato valutato in base ai seguenti parametri:

  • Brix: ovvero la misura delle sostanze solubili presenti nel pomodoro, al netto del sale aggiunto. Per legge questo valore deve essere compreso tra 5 e 12%. Più la percentuale è alta più la materia prima è di qualità. 
  • Peso sgocciolato: il test ha scoperto che questo non coincide mai con quanto riportato in etichetta, in alcuni casi la differenza era ampia. Questo però, come hanno spiegato i tecnici, è probabilmente dovuto al fatto che i pelati all’interno della lattina non era interi e potrebbero quindi aver perso acqua. 
  • Sostanza secca: ovvero ciò che resta, eliminando l’acqua. Soprattutto nei concentrati dovrebbe essere alta, dato che indica l’effettiva quantità di pomodoro che contiene quel determinato prodotto.
  • Umidità: valore che dovrebbe essere il più basso possibile.
  • Pesticidi: che ovviamente sarebbe bene non fossero presenti (sia pur in piccole tracce a norma di legge) nei prodotti a base di pomodoro.
     

I risultati

Partiamo subito dalla buona notizia, la maggior parte dei prodotti sono stati promossi dal test, quasi tutti infatti ottengono almeno la sufficienza.

Ma tracce di pesticidi sono state comunque trovate e segnalate anche se, specifica la rivista, si trattava di livelli ben al di sotto dei limiti di legge (in alcuni casi anche 100 volte inferiori).

Una contaminazione che riguarda soprattutto il concentrato di pomodoro. Infatti, mentre alcuni pelati sono risultati completamente privi di tracce di fitofarmaci, tutti i concentrati ne presentavano almeno una. 

In particolare, tra le sostanze individuate, gli esperti della rivista segnalano:

  • Boscalid, un fungicida che alcuni studi hanno mostrato essere in grado di bloccare non solo la respirazione delle cellule fungine ma anche di quelle umane. Si tratta inoltre di un interferente endocrino.
  • Imidacloprid, pesticida neonicotinoide vietato nelle coltivazioni all’aperto nell’Ue.
  • Chloridazon-desphenyl, sostanza il cui uso è vietato già dalla fine del 2019 ma che, come hanno spiegato i tecnici di laboratorio, contamina terreno e falde acquifere e di conseguenza si può trovare ancora nei prodotti. 

Si tratta, come già detto, di tracce molto al di sotto dei limiti di legge ma, scrive Il Salvagente:  “questo non ci consente di escludere i rischi del cosiddetto ‘effetto cocktail“.  Un problema di cui si parla troppo poco e di cui ancora non si conoscono bene i possibili effetti per la salute, anche se diversi studi ne hanno evidenziato i rischi. Leggi anche: Effetto cocktail: pesticidi miscelati tra loro dannosi per la salute, anche quando dichiarati a ‘livelli sicuri’. Il nuovo studio

Per quanto riguarda invece la qualità dei prodotti, individuata anche in base alla sostanza secca, la rivista segnala che mentre i campioni di pelati non presentavano grandi differenze in questo parametro, nei concentrati la situazione era ben più variegata. La percentuale era massima (42,10%) nel concentrato Mutti e minima (33,27%) nel doppio concentrato Esselunga.

La classifica dei pelati e del concentrato di pomodoro

Per quanto riguarda i pelati, in fondo alla classifica troviamo:

  • VALGRÌ PELATI POMODORI INTERI (ultimo con 5 punti): sono trovate all’interno del campione tracce di Boscalid 0,012 e difenoconazole 0,005.
  • R’ACCOLTO POMODORI PELATI FILIERA ETICA (5,8) che presenta tracce di Boscalid (0,013)

I pomodori pelati interi di Lidl, invece, strappano una sufficienza

Se consideriamo i concentrati di pomodoro, tutti ottengono almeno la sufficienza. In fondo alla classifica ci sono comunque:

  • DELIZIE DEL SOLE (EUROSPIN) DOPPIO CONCENTRATO DI POMODORO (6) in cui sono state trovate tracce di Dimethomorph 0,029
  • PETTI DOPPIO CONCENTRATO DI POMODORO  (6,4) che contiene tracce di Dimethomorph 0,026 e imidacloprid 0,006

Per i risultati completi del test fate riferimento al numero di ottobre 2021 de Il Salvagente

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Fonte: Il Salvagente 

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