Pandori confezionati 2020: i migliori e i peggiori. In testa Maina e Bauli

Il pandoro, insieme al panettone, è uno dei dolci tipici del Natale. Altroconsumo ha stilato la classifica dei migliori e dei peggiori

Il pandoro, insieme al panettone, è uno dei dolci tipici del Natale in Italia. In commercio ne esistono diversi, tra artigianali e industriali. Altroconsumo ne ha esaminati alcuni e ha stabilito quali siano, a suo avviso, quelli di migliore qualità.

Qualità che non sempre cammina a braccetto col prezzo. Capita infatti che in testa alle classifiche dei migliori prodotti vi siano anche quelli meno costosi. Come ogni anno, Altroconsumo ha esaminato una serie di pandori italiani, stilando una classifica che ha coinvolto 8 marchi italiani.

“Davanti a tante alternative disponibili sul mercato è diventato piuttosto difficile fare la scelta giusta. Per aiutarti a portare a tavola il migliore pandoro per il Natale 2020 abbiamo testato 8 marchi acquistati tra supermercati e pasticcerie. Oltre alle prove di laboratorio, per l’assaggio ci siamo affidati al giudizio di pasticceri esperti e di un gruppo di consumatori che ci hanno aiutato a stilare la classifica completa” spiega Altroconsumo.

La legge detta norme precise sugli ingredienti che devono essere aggiunti all’impasto del pandoro: chi produce infatti deve seguire scrupolosamente le indicazioni non solo sul tipo di materia prima da usare, ma anche sulla sua quantità.

Come riconoscere un pandoro di qualità

Secondo Altroconsumo, al di là delle analisi è possibile riconoscere se un pandoro sia di qualità anche senza essere esperti. In particolare, questo dolce deve presentare la tipica forma a stella ottagonale; le “coste”, che servono ad aumentare la superficie del dolce, riducendo i tempi di cottura, devono essere ben conformate. La superficie esterna deve essere priva di crosta, non deve presentare tracce di unto e deve apparire asciutta.

Anche il colore può rivelare tanto, deve essere uniforme, né eccessivamente chiaro né scura, ma dorato. Anche la basa deve essere uniforme, non bruciata. All’interno, deve essere soffice e asciutto e di colore giallo uniforme. Anche l’alveolatura deve essere regolare.

Gli ingredienti

Anche gli ingredienti ci rivelano molto sulla qualità del pandoro che, secondo Altroconsumo, devono essere specifici. Non è ammesso nella produzione del Pandoro l’uso di materie grasse diverse dal burro (e dal burro di cacao). Inoltre, l’impasto deve contenere una certa quantità di tuorlo d’uovo e il lievito deve essere naturale, ottenuto dalla lavorazione precedente, per dare il tipico sapore leggermente acido. Un vero pandoro deve contenere:

  • farina di frumento;
  • zucchero;
  • uova di gallina di categoria “A” e/o tuorlo (in quantità tale da garantire non meno del 4% in tuorlo);
  • burro per almeno il 20%;
  • lievito naturale;
    aromi di vaniglia o vanillina;
  • sale.

Vi sono poi altri ingredienti il cui utilizzo è consentito nella produzione del pandoro, tra cui: il latte ed i suoi derivati, il malto, il burro di cacao, gli zuccheri e lo zucchero impalpabile, il lievito, gli aromi naturali, alcuni additivi come gli emulsionanti e i conservanti). In ogni caso, non deve esserci traccia di materie grasse diverse dal burro o eventualmente dal burro di cacao.

La classifica dei pandori 2020

Per decretare i migliori pandori tra quelli confezionati e commercializzati dalal grande distribuzione, Altroconsumo ne ha analizzati 8 sottoponendoli a test di laboratorio e poi al giudizio di pasticceri e consumatori. Ma non solo.  Sono state esainate le etichette valutando sia le informazioni obbligatorie per legge (denominazione, lista degli ingredienti, indirizzo del produttore, peso netto, presenza della tabella nutrizionale…) sia quelle facoltative (numero di porzioni, data di produzione, quantità di alcuni ingredienti, modalità di conservazione e consumo, numero telefonico di riferimento per il consumatore). E’ stato esaminato il peso visto che una norma stabilisce un limite di scarto rispetto a quanto dichiarato in etichetta pari al 2% medio e fino a un massimo del 5% nel caso di prodotti da forno lievitati fino a 1 kg ma anche la presenza di uova e burro in determinate quantità.

Infine sono state condotte una serie di analisi atte a rilevare l’eventuale presenza di lieviti e muffe che possono trovare più facile terreno di sviluppo in prodotti come i pandori.

 A differenza del test sui panettoni condotto da Altroconsumo, nel caso dei pandori non ci sono stati prodotti classificati “di ottima qualità”. In testa alla classifica troviamo tre pandori: Maina il pandoro ricetta classica, Bauli il pandoro di Verona e Scarpato Pandoro, per Altroconsumo di “Buona qualità”.

pandori altroconsumo

©Altroconsumo

A seguire, sempre classificati come “di buona qualità” troviamo: Melegatti il pandoro originale, Balocco il pandoro, Perbellini pandoro, Conad pandoro di Verona.

Infine, alle ultime posizioni (qualità media) Altroconsumo ha piazzato: Paluani pandoro di Verona ricetta classica.

Come si evince dall’analisi, non sempre al prezzo elevato corrisponde un’altrettanto elevata qualità. Ad esempio il pandoro Scarpato, terzo in classifica, costa circa 21€ al kg contro i 5 dei primi due classificati. Allo stesso modo, il Perbellini, alla sesta e terz’ultima posizione costa circa 19€.

Fonti di riferimento: Altroconsumo

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