Margarina: tracce di idrocarburi e ancora troppo olio di palma. Il nuovo test tedesco “boccia” quasi tutte le marche

Un nuovo test ha trovato in quasi tutte le margarine analizzate tracce di idrocarburi. L'indagine segnala poi il problema dell'olio di palma

Nonostante sia un prodotto di cui si è discusso molto negli ultimi anni e un po’ controverso, la margarina è ancora utilizzata da tante famiglie. Un bene da una parte, dato che si tratta di un alimento vegetale che si produce senza sfruttamento animale ma dall’altra c’è da considerare che questo prodotto può comunque presentare qualche svantaggio ambientale (in particolare se contiene olio di palma). Un nuovo test ha confrontato diversi prodotti per stilare la classifica dei migliori e peggiori.

A volte pubblicizzata come una sana alternativa al burro, poi demonizzata come prodotto industriale di qualità inferiore: l’immagine della margarina è cambiata molto negli ultimi decenni. Attualmente è considerata un interessante sostituto del burro, e non solo per i vegani ma anche per chi non può consumare latte e latticini o vuole limitarne l’uso.

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In una delle sue ultime indagini, la rivista tedesca Öko-Test ha analizzato e confrontato proprio diverse marche di margarina, per un totale di 20 prodotti, venduti principalmente in Germania.

Per ogni campione il laboratorio ha valutato l’eventuale presenza di sostanze problematiche come componenti di oli minerali, grassi inquinanti, plastificanti, pesticidi e idrocarburi policiclici aromatici. Considerata anche la composizione grassa.

I risultati

Praticamente nessuna margarina del test è risultata essere esente da sostanze nocive e per questo  non ci sono prodotti che hanno ottenuto il massimo dei voti.

Solo 2 margarine ottengono “buono” e sono di fatto le migliori del test. Sei invece sono considerate “inadeguate” o “insufficienti”.

Il problema principale che segnalano gli esperti della rivista tedesca è che tutte le margarine contengono tracce di oli minerali, chi più chi meno, ma sempre entro i limiti di legge.

Il laboratorio incaricato dell’analisi ha rilevato idrocarburi saturi di olio minerale (MOSH) in tutti i prodotti, nella maggior parte dei casi i livelli vengono considerati “aumentati” o addirittura “molto aumentati”. Solo in un caso vi erano piccole tracce.

Questi contaminanti potrebbero derivare dagli oli lubrificanti utilizzati nella produzione o, come ha dichiarato un’azienda, essere presenti nella materia prima stessa (ad esempio nell’olio di palma).

Neanche i marchi biologici, secondo il test, sono esenti dal problema della contaminazione da oli minerali. 

I MOSH, ricordano gli esperti tedeschi, si accumulano nel tessuto adiposo umano e nel fegato, con conseguenze ancora non del tutto note e, come scrivono:

È necessario affrontare il problema, identificare ed eliminare le fonti di contaminazione durante la raccolta, la produzione o il trasporto.

Il secondo problema segnalato dal test è indubbiamente la presenza di olio di palma, la cui coltivazione è ormai da tempo criticata per il suo impatto ambientale. Per produrre quest’olio, infatti, le foreste tropicali vengono abbattute su larga scala o incendiate e ciò distrugge habitat preziosi, rilasciando una grande quantità di anidride carbonica dannosa per il clima.

Come mai si utilizza l’olio di palma? La margarina, come ricorda Öko-Test, si prepara industrialmente con una miscela di:

  • grassi
  • olio
  • acqua
  • additivi

L’olio di palma e, in misura minore, altri grassi tropicali come l’olio di cocco o il burro di karitè giocano un ruolo centrale nelle ricette. Questi grassi rendono la margarina spalmabile ma possono rappresentare anche un problema ambientale.  Per questo gli esperti raccomandano il consumo di margarina solo se i suoi grassi tropicali provengono da coltivazioni sostenibili e allo stesso tempo non contengono sostanze nocive.

A chi acquista margarina che contiene olio di palma, Öko-Test suggerisce di prestare attenzione al fatto che sia presente un’etichetta RSPO con l’aggiunta di “certificata”, il che significa che per realizzare il prodotto è stato utilizzato solo olio di palma certificato.

Ciò concretamente vuol dire che sono imposti standard che prevedono il divieto di disboscamento di foreste intatte e aree meritevoli di protezione, il rispetto dei diritti umani fondamentali, il sostegno dei piccoli agricoltori e altro.
 
Tuttavia, ci sono diversi livelli di RSPO e solo le aggiunte SG o IP garantiscono che il 100% dell’olio di palma nel prodotto sia effettivamente certificato. 

Alcuni prodotti non contengono olio di palma ma non sempre l’alternativa è migliore. Un marchio del test utilizza olio di soia proveniente dal Brasile. In questo paese stanno scomparendo enormi aree di foresta per la coltivazione della soia, non si tratta dunque affatto di un’alternativa sostenibile all’olio di palma.

Altre margarine sostituiscono l’olio di palma con i grassi tropicali del cocco o del karitè. Meglio, perché il karitè viene raccolto dagli alberi che crescono allo stato selvatico e non si crea quindi deforestazione. Il lato negativo del cocco e del karitè rispetto all’olio di palma, sottolineano però gli esperti tedeschi, sta nel fatto che questi grassi contengono meno acidi grassi insaturi salutari. Le analisi di laboratorio l’hanno mostrano molto chiaramente, tanto che le margarine senza olio di palma sono state penalizzate per una composizione sfavorevole dei grassi.

Per quanto riguarda la componente grassa della margarina, però, ci sono buone notizie. In passato gli acidi grassi trans erano un problema comune in questi prodotti mentre ora ci sono miglioramenti e si riscontrano solo in piccole tracce. 

In due margarine, tuttavia, gli esperti di laboratorio hanno misurato inquinanti grassi cancerogeni in quantità che sono state classificate come “aumentate” (ma sempre entro i limiti di legge). Si trattava di glicidolo e 3-MCPD.

Le marche migliori e peggiori

Le marche migliori del test sono risultate essere due referenze tedesche:

  • Bellasan Pflanzen Margarine venduta da Aldi Nord
  • K-Classic Pflanzen margarine

margarine migliori test

La margarina Vita d’Or di Lidl ottiene un “soddisfacente”.

margarina lidl test

La peggiore del test è la Sojola, vegan.

margarine peggiori test

margarine bio test

Sarebbe interessante riproporre lo stesso test su prodotti tipici del mercato italiano per capire se la tendenza è la stessa riscontrata in Germania.

La margarina vegetale non è sempre vegana

Öko-Test ricorda infine un dettaglio fondamentale:

La margarina non è sempre vegana. La margarina etichettata come “vegetale” può contenere fino al due percento di grassi animali. 8 creme da spalmare nel test contengono componenti del latte come il siero di latte.

Fonte: Öko-Test

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