Il concentrato di pomodoro è un prodotto spesso contaminato da tossine della muffa. Un test svela le marche migliori e peggiori
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La rivista tedesca Öko-Test ha pubblicato nuovamente la sua indagine sul concentrato di pomodoro. I risultati ottenuti dall’analisi di vari prodotti in commercio sono molto preoccupanti: 1 su 2 è contaminato da tossine della muffa.
Si torna a parlare di concentrato di pomodoro ora che Öko-Test ha ripubblicato nella Guida per bambini e famiglie 2021 del numero di settembre della rivista, un test che risale in realtà a luglio e che aveva individuato le marche migliori e peggiori in commercio dopo averne fatto analizzare il contenuto da un laboratorio. (Leggi anche: Concentrato di pomodoro: 1 su 2 è contaminato da pesticidi o tossine della muffa. Cirio il peggiore del test tedesco)
I risultati sono gli stessi, delle 20 marche di concentrato di pomodoro (tipiche del mercato tedesco ma alcune delle quali presenti anche in Italia) la metà è risultata contaminata da tossine della muffa.
I risultati
Come sempre, alcuni prodotti venduti al supermercato, presentano delle sorprese. Nel caso del concentrato di pomodoro, il problema più grosso individuato dal test è la presenza delle tossine della muffa che, non a caso, era uscito fuori anche dal test sulle passate di pomodoro.
Queste tossine, infatti, vengono prodotte da funghi del genere Alternaria, e sono abbastanza comuni su diverse piante tra cui appunto quella dei pomodori.
Nello specifico, il test ha individuato livelli definiti “aumentati” o addirittura “molto aumentati” di alternariolo e acido tenuazonico (TeA).
Un fatto molto rilevante dato che, come si legge su Öko-Test:
Non solo è grave, ma può anche essere pericoloso per la salute. (…)
Gli esperti tedeschi ricordano infatti che sia l’alternariolo che l’acido tenuazonico (TeA) sono discutibili ma il primo è potenzialmente più pericoloso in quanto “genotossico in vitro”, ovvero ha mostrato la capacità di danneggiare il materiale genetico negli studi sulle cellule.
Nonostante questi rischi, la rivista tedesca ricorda che l’Ue non ha fissato limiti reali per le tossine della muffa:
La Commissione UE sta attualmente pianificando “valori guida” che le aziende, come suggerisce il nome, possono utilizzare o meno.
Anche stavolta, poi, sono state trovate (in 5 prodotti) tracce di pesticidi, addirittura proibiti come il Chlorfenapyr, da tempo bandito nell’Unione Europea e inserito nella lista dei pesticidi pericolosi per le api.
E il biologico?
La brutta notizia è che i marchi biologici non sono esenti dal problema delle tossine della muffa, anzi, proprio tre concentrati bio (Alnatura, Dm e Rossmann) sono risultati particolarmente contaminati. E inoltre, altra brutta notizia, quasi tutti i pomodori utilizzati per realizzare i concentrati analizzati nel test provenivano dall’Italia.
Non possiamo sentirci molto tranquilli, dunque, anche se la maggior parte dei prodotti sono venduti principalmente sul mercato tedesco.
I concentrati di pomodoro migliori e peggiori
Considerando tutti i parametri, il prodotto peggiore del test che ha ottenuto un giudizio “insoddisfacente” è il concentrato di pomodoro Cirio che ha superato entrambi i valori guida dell’Ue sia per l’alternariolo che per il TeA.
“Buono” hanno ottenuto invece il concentrato Mutti e quello Pomito. Il Freshona (Lidl) è considerato “soddisfacente”.
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Fonte: Öko-Test
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