Bisfenolo A: lo sapete che l’Efsa ha abbassato il limite consentito di ben 20mila volte?

A causa dei potenziali rischi per la salute, l'EFSA ha drasticamente ridotto i limiti di esposizione tollerabile al bisfenolo A (BPA), si parla di una soglia che è di circa 20mila volte minore rispetto alla precedente

Il bisfenolo A (BPA), una sostanza chimica ampiamente utilizzata nella produzione di materie plastiche e resine, è stato a lungo al centro di dibattiti sulla sua sicurezza per la salute umana.

Recentemente, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha condotto una valutazione approfondita che ha portato ad una drastica riduzione dei limiti di esposizione giornaliera tollerabile (TDI) per il BPA.

Secondo gli esperti scientifici dell’EFSA, l’esposizione alimentare al BPA rappresenta una preoccupazione per la salute dei consumatori di tutte le fasce d’età. Questa nuova valutazione si basa su una vasta gamma di studi scientifici, incluse oltre 800 nuove ricerche pubblicate da gennaio 2013, che hanno evidenziato potenziali rischi per la salute associati al BPA.

Tra questi, l’aumento della percentuale di globuli bianchi chiamati T helper nella milza, che svolgono un ruolo chiave nel sistema immunitario e potrebbero essere collegati a infiammazioni polmonari allergiche e malattie autoimmuni.

Per arrivare alla decisione di abbassare i limiti di esposizione, gli esperti dell’EFSA hanno adottato un approccio sistematico e trasparente, esaminando attentamente i dati disponibili e coinvolgendo le parti interessate e le autorità competenti degli Stati membri. Questo processo di valutazione ha richiesto diversi anni ed è stato completato con i contributi raccolti durante una consultazione pubblica nel dicembre 2021.

I nuovi limiti

La nuova TDI stabilita dall’EFSA per il BPA è di soli 0,2 nanogrammi (0,2 miliardesimi di grammo) per chilogrammo di peso corporeo al giorno e sostituisce il precedente limite di 4 microgrammi (4 milionesimi di grammo) per chilogrammo di peso corporeo al giorno.

Ciò concretamente significa che la quantità di BPA che può essere ingerita quotidianamente senza un rischio significativo per la salute è stata ridotta di circa 20mila volte. 

Questa revisione dei limiti del BPA è un chiaro esempio di come la nostra comprensione della sicurezza alimentare possa evolvere con l’avanzare della ricerca scientifica. Ciò solleva importanti domande riguardo ad altre sostanze chimiche utilizzate negli imballaggi alimentari e nei prodotti di consumo così come di alcuni pesticidi.

Molte sostanze vengono attualmente considerate sicure perché si trovano entro i limiti stabiliti. Tuttavia, come dimostra il caso del BPA, questi limiti potrebbero essere soggetti a revisione in base alle nuove conoscenze scientifiche.

Pertanto, è essenziale che le autorità di regolamentazione e i produttori continuino a monitorare attentamente le sostanze chimiche utilizzate nei prodotti alimentari e di consumo e ad aggiornare i limiti di esposizione in base alle nuove evidenze scientifiche.

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Fonte: Efsa

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