Le migliori aziende in Italia a misura di Millennials in cui lavorare, la classifica

Stilata una classifica delle imprese (italiane e multinazionali) che offrono un "habitat" migliore per i Millennials

Stilata una classifica delle imprese (italiane e multinazionali) che offrono un “habitat” migliore per i Millennials, i nati fra gli anni ’80 e ’90 

Quali sono le migliori realtà lavorative nel nostro Paese? Quali offrono il terreno più fertile per la crescita professionale dei cosiddetti Millennials, ovvero di chi è nato tra gli anni ’80 e la metà degli anni ’90?

A questi interrogativi risponde la classifica Best Workplaces for Millennials stilata dal sito Great Place to Work. La classifica si basa sulle opinioni 40.854 dipendenti, di cui circa 9.000 erano Millennials, appartenenti a 128 aziende sul territorio. I pareri dei millennials sono stati raccolti grazie a uno specifico questionario, e hanno costituito i due terzi del punteggio totalizzato da ogni azienda (il restante terzo è stato ottenuto dalla differenza fra la percezione dei Millennials e quella del resto della popolazione aziendale).

Fra le aziende premiate (come si vede nella tabella qui sotto) vi sono sia realtà nate recentemente, cresciute negli ultimi anni a livello nazionale e con pochi dipendenti, che colossi multinazionali con sede anche in Italia (come per esempio American Express), che hanno dimostrato di riuscire a creare programmi ed iniziative ad hoc per i Millennials, malgrado le dure prove a cui tutto il settore dell’economia è stato sottoposto dall’epidemia da Covid-19.

@greenMe

Secondo la classifica, le aziende premiate si differenziano dalle altre per una maggiore percentuale di promozioni e riconoscimenti rivolti ai Millennials (81% vs 55%), una cultura dell’innovazione (87% vs. 67%) e per l’importanza data al lavoro di squadra (92% vs. 72%). Altri fattori che hanno inciso sulla formazione di questa classifica sono stati l’equilibrio vita-lavoro (valutato positivamente dall’85% dei Millennials delle aziende vincitrici rispetto al 76% dei Millennials delle altre aziende) e la volontà di restare a lavorare in azienda espressa dai dipendenti (80% contro 70%).

Quest’ultimo dato è particolarmente interessante, poiché è un segnale anche dell’orgoglio provato dai lavoratori nell’essere parte e rappresentanti di una determinata realtà lavorativa – un senso di appartenenza da non sottovalutare, soprattutto in un periodo difficile come quello della pandemia, in cui moltissime persone hanno deciso di cambiare lavoro e vita dopo il Covid.

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Fonte: Great Place to Work

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