Queste sono le Regioni in cui si muore di più sul lavoro, la mappa di una piaga che non si rimargina più

In Italia muore un lavoratore ogni 8 ore, in particolare al Centro e al Sud. Dal 2018 al 2021 sono state oltre 4.500 le morti bianche: quella dei decessi sul lavoro è un'emergenza senza fine, che non possiamo più ignorare.

L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro: recita l’articolo 1 della nostra Costituzione. Peccato però, che nel nostro Paese di lavoro si muore. I numeri relative alle cosiddette morti bianche avvenute negli ultimi anni sono a dir poco inquietanti: annualmente si contano circa 1000 vittime. Una strage silenziosa e intollerabile, che provoca tanta (troppa!) rabbia.

A lanciare l’allarme, in occasione della Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro (che si celebra il 28 aprile), è l’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega, che riprende i dati dell’Inail: dal gennaio 2018 a dicembre 2021 sono state ben 4.713 le persone che hanno perso a causa di infortuni sul lavoro.

Una storia di morte in cui si inserisce la vicenda pandemica che fa rilevare 811 decessi sul lavoro per Covid registrati tra il 2020 fino a dicembre 2021. – spiegano dall’Osservatorio Vega – Ma, mentre la pandemia incide sempre meno nella mortalità sul lavoro, ad inquietare è invece l’incremento degli infortuni mortali con esclusione delle morti per Covid: infatti l’Osservatorio Vega registra nel 2021 rispetto al 2020, un aumento di casi di morte sul lavoro stimato in quasi il 40%.

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Gli over 65 e i giovanissimi rischiano di più

Per quanto riguarda le denunce di infortunio, nei quadriennio preso in considerazione si è passati dalle 640.723 del 2018, alle 641.638 del 2019, per poi arrivare alle 554.340 del 2020, fino alle 555.236 del 2021. Ma la diminuzione dei casi non è correlata a un miglioramento delle condizioni per i lavoratori, quanto piuttosto ai periodi di lockdown e alla diffusione dello smart working per via della pandemia.

Analizzando la mortalità per fasce d’età emerge che ad essere a maggior rischio sono gli  over 65, con un’incidenza di mortalità sempre – o quasi – superiore a quattro volte rispetto alla media nazionale.

morti lavoro grafico

@Osservatorio sul Lavoro Vega

Invece, per quanto concerne gli infortuni sono i giovanissimi ad avere la peggio, con un’incidenza tripla rispetto alla media del Paese.

infortuni lavoro grafico

@Osservatorio sul Lavoro Vega

La mappatura dell’emergenza in Italia

Quella delle morti sul lavoro è una piaga aperta, che non si rimargina. Anzi, la ferita diventa sempre più estesa e dolorosa, soprattutto in certe zone d’Italia, come il Centro e il Sud, dove l’incidenza della mortalità è spaventosamente elevata.

Per mostrare la portata dell’emergenza l’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega ha realizzato una mappa in cui le Regioni colorate in rosso rappresentano quelle in cui si sono registrati più decessi nel 2021. Come si vede nell’immagine, queste sono tutte concentrate al Centro-Sud: tra queste troviamo il Molise, la Basilicata, l’Abruzzo, la Campania, l’Umbria e la Puglia. Fa accezione solo la Valle d’Aosta, unica regione del Nord finita in “zona rossa”.

@Osservatorio sul Lavoro Vega

Tutte queste Regioni al termine del 2021 hanno fatto rilevare un’incidenza maggiore del 25% rispetto alla media nazionale (Im=Indice incidenza medio, pari a 42,5 morti ogni milione di lavoratori) – chiariscono dall’Osservatorio Vega – Al contrario, nelle Regioni con la popolazione lavorativa più numerosa, come Lombardia, Lazio e Veneto, le rispettive incidenze di mortalità si mantengono tra le più basse nel quadriennio considerato dall’Osservatorio Sicurezza Vega.

Nonostante siamo ancora gli inizi del 2022, la scia di sangue dovuta ai morti sul lavoro è già parecchio lunga: nei primi due mesi dell’anno sono state 114 le vittime sul lavoro registrate in Italia, in base ai dati riportati dall’Inail. Il settore che conta un maggior numero di decessi è quello dei trasporti e del magazzinaggio (sono ben 13 i lavoratori morti che lavoravano in quest’ambito); seguono costruzioni (7), commercio, riparazione di autoveicoli e motocicli (5), attività manifatturiere (4), il noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese e sanità e assistenza sociale (3).

Nei primi mesi del 2022 le Regioni in cui si è registrata un’incidenza di morti maggiore del 25% rispetto alla media nazionale sono state il Molise, la Toscana, la Sicilia e le Marche.

morti lavoro 2022

@Osservatorio sul Lavoro Vega

Siamo di fronte ad una vera e propria emergenza che il nostro Paese non sembra ancora in grado di affrontare.

La disciplina in materia di sicurezza sul lavoro nel nostro Paese c’è ed è esaustiva – spiega l’ingegner Mauro Rossato – Ma non ne basta la mera lettura. Occorre applicarla. Serve a tal fine un’adeguata e diffusa formazione dei lavoratori e, anche, dei datori di lavoro e, contemporaneamente, più ispezioni e sanzioni. Non si possono considerare salute e sicurezza sul lavoro dei costi, bensì un investimento. Bisogna agire sulla prevenzione.

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Fonti: Inail/Osservatorio sul Lavoro Vega 

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