Coronavirus, dal 1 aprile si possono presentare le domande di indennità per le partite IVA

Le partite IVA ferme per la crisi coronavirus potranno fare domanda di indennità dall’1 aprile. Arriva l’annuncio dell’INPS

AGGIORNAMENTO: Il provvedimento si estende a tutti i professionisti, anche quelli con cassa previdenziale diversa dall’INPS. Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Nunzia Catalfo ha appena firmato il decreto: il bonus di 600 euro andrà chiesto alla propria cassa e sarà erogato a chi ha avuto redditi fino a 35mila euro o, tra 35 e 50mila, abbia subito cali di attività di almeno il 33% nei primi 3 mesi 2020. L’annuncio sull’agenzia Ansa.

Le partite IVA ferme per la crisi coronavirus potranno fare domanda di indennità dall’1 aprile. Arriva l’annuncio dell’INPS che conferma il sostegno di 600 euro e attiva il sito dove sarà possibile inoltrare la richiesta.

Con l’approvazione del Decreto Cura Italia si erano stanziati fondi per sostenere imprese famiglie ma anche professionisti in difficoltà. Per loro il Governo aveva stanziato circa 3 miliardi di euro per il periodo di inattività da tradursi in 600 euro una tantum, e deciso la sospensione dei contributi previdenziali.

In particolare l’indennità spetta ai lavoratori autonomi iscritti alle Gestioni speciali Ago, professionisti, partite Iva, stagionali, settore agricolo, turismo e stabilimenti termali, spettacolo.

Verranno dunque erogati 600 euro (che non concorrono alla formazione del reddito) a:

  • chi ha una Partita Iva attiva alla data del 23 febbraio 2020
  • ai lavoratori che hanno rapporti di collaborazione coordinata e continuativa attivi alla stessa data
  • ai lavoratori titolari di rapporti di co.co.co.

Tutti coloro che non hanno altre casse previdenziali dovranno essere iscritti alla Gestione separata, non essere titolari di pensione e non essere iscritti ad altre forme di previdenza obbligatoria.

Come previsto, è dunque ora possibile materialmente fare la domanda, collegandosi al sito dell’INPS a partire dall’1 aprile, a questo link.

La misura per ora è a valersi sul mese di marzo, ma potrebbe essere prorogata in funzione dell’andamento dell’epidemia.

Fonti riferimento: Ansa / INPS

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