L’aria viziata dell’ufficio fa male e nuoce alla produttività

In ufficio e in generale sul luogo di lavoro non dimentichiamo di aprire le finestre per cambiare l’aria di tanto in tanto. Infatti, l’aria viziata al lavoro fa male alla salute e ci renderebbe anche meno produttivi.

In ufficio e in generale sul luogo di lavoro non dimentichiamo di aprire le finestre per cambiare l’aria di tanto in tanto. Infatti, l’aria viziata al lavoro fa male alla salute e ci renderebbe anche meno produttivi.

Un gruppo di ricercatori statunitensi ha evidenziato che la concentrazione di anidride carbonica negli spazi chiusi in cui ci troviamo ogni giorno potrebbe essere dannosa per il nostro organismo e per la concentrazione.

È già noto che livelli elevati di CO2 risultano dannosi non soltanto per gli esseri umani ma anche per tutto il Pianeta e inoltre la nuova ricerca pone nuove domande sulle concentrazioni di anidride carbonica negli spazi chiusi, come ad esempio negli uffici, e sui relativi livelli che fino a questo momento erano considerati innocui.

I ricercatori hanno preso in considerazione 24 volontari e hanno testato le loro performance in tre ambienti diversi che simulavano degli uffici in cui trascorrere una normale giornata di lavoro di 8 ore, dalle 9 alle 5.

Gli esperti hanno testato tre livelli di concentrazione di anidride carbonica: 550 ppm (simile al livello di Co2 all’aria aperta), 945 ppm (il livello presente in gran parte degli uffici) e 1400 ppm (una concentrazione più elevata ma ancora plausibile per molti uffici).

I volontari sono stati sottoposti a test cognitivi a conclusione delle giornate di lavoro e così i ricercatori hanno scoperto che gli impiegati esposti ai livelli più elevati di CO2 hanno ottenuto risultati peggiori del 50% rispetto a chi era stato esposto ai livelli di CO2 più bassi, analoghi a quelli di un ambiente all’aria aperta.

I livelli di CO2 in un ufficio non sono determinati soltanto dal sistema di ventilazione, ma anche dal numero di persone presenti all’interno oltre che dall’anidride carbonica in circolazione nelle strade circostanti, a parere dei ricercatori.

Secondo gli esperti di Harvard e della Syracuse University, che si sono occupati dello studio, l’anidride carbonica dovrebbe essere considerata un agente inquinante diretto e non soltanto un indicatore per altre sostanze inquinanti. Ora saranno necessari ulteriori studi per comprendere se anche livelli di CO2 troppo bassi possano ostacolare la salute e le performance sul lavoro.

Nel frattempo non dimentichiamo di aprire le finestre e di cambiare l’aria nella stanza in cui lavoriamo e magari teniamo conto anche delle indicazioni che riguardano la scelta delle piante utili per purificare l’aria in ufficio.

Marta Albè

Fonte foto: Ifarmakeia

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