Tananai a Sanremo ci insegna che gli ultimi possono arrivare primi e che l’autoironia ci salva: la storia di un riscatto (e di un successo straordinario)

Tananai torna a Sanremo dopo l’ultimo posto in classifica lo scorso anno. Una posizione che avrebbe abbattuto chiunque, ma non lui che anzi negli ultimi 12 mesi è riuscito a collezionare un successo dopo l’altro diventando uno tra i giovani artisti più in voga del momento.

Un famoso detto recita: “Gli ultimi saranno i primi” e Tananai ne è un esempio vivente! È stato il cantante rivelazione della primavera e dell’estate 2022, prima con Sesso occasionale e poi con la hit in collaborazione con Fedez e Mara Sattei La dolce vita. Attualmente spopola nelle radio il suo ultimo singolo, più intimo, Abissale. Un successo inaspettato perché dopo l’ultima edizione di Sanremo tutto sembrava perduto.

Sesso occasionale si era infatti piazzata laddove tutti i cantanti che partecipano alla kermesse temono di finire: alla venticinquesima e ultima posizione. Tananai – all’anagrafe Alberto Cotta Ramusino – era allora pressoché sconosciuto al grande pubblico. Si era posizionato sul podio a Sanremo Giovani 2021 e questo gli aveva permesso di partecipare alla competizione canora dei Big. Il risultato avrebbe potuto abbattere chiunque, ma non lui.

Dall’insuccesso al successo inaspettato

Vuoi per il suo bizzarro nome d’arte, dovuto al nonno che lo apostrofava scherzosamente in dialetto “tananai” (ovvero “piccola peste”). Vuoi per la sua ironia e spigliatezza, tanto che dopo la sua ultima esibizione aveva persino scherzato sulla possibilità di andare a rappresentare l’Italia all’Eurovision Song Contest (possibilità riservata ai primi classificati) e che era arrivato ad esultare con il suo team per l’ultimo posto conquistato. Vuoi per la sua canzone ritmata e dal ritornello orecchiabile che ha conquistato il pubblico diventato in pochissimi giorni tra le più ascoltate in Italia su Spotify.

Qualsiasi sia il motivo del suo insuccesso diventato successo, oggi Tananai è tra i giovani artisti più in voga del momento. E quest’anno, certo di non bissare l’ultimo posto del 2022, ci riprova e calcherà il palco dell’Ariston con la sua Tango.

A quanto pare Alberto ci crede, tanto da essersi ironicamente fatto ritrarre sorridente mentre alza il tanto ambito premio sanremese con la didascalia “Andiamo a prendercelo”. Se ce la farà è difficile da dirsi, vista la concorrenza agguerritissima, ma Tananai in quanto ad ultimi posti è in buonissima compagnia.

Gli ultimi “illustri”: Vasco e Zucchero

Proprio in questi giorni compie quarant’anni un altro singolo che a Sanremo non andò benissimo: Vita Spericolata di un certo Vasco Rossi. Una canzone manifesto della sua carriera ed entrata nella storia della musica italiana. Come lo è entrata la sua esibizione, lasciando il palco prima del tempo per far capire a tutti di essere in playback.

Volutamente provocatoria, probabilmente troppo per il Festival. E infatti, sembra assurdo dirlo, si classificò al penultimo posto. Il resto, è storia. Non che l’anno prima al Blasco fosse andata meglio, con l’ultima posizione con un altro brano di cui si sentirà “qualche volta” parlare: Vado al massimo.

E ancora nel 1985 un signore di nome “Zucchero” Fornaciari si presentò con Donne. Una delle più grandi hit dell’artista romagnolo arrivò infatti penultima, travolta dalle critiche, accolta freddamente dal pubblico.

Avrebbe potuto essere la batosta che avrebbe posto fine alla carriera, tanto che Zucchero stesso pensò di abbandonare la musica per diventare veterinario (aveva già dato 35 esami). Per fortuna, però, “Donne, du du du, in cerca di guai” divenne una frase tormentone alle radio e ancora oggi continuiamo a cantarla come se fosse ieri.

I grandi flop… ma solo a Sanremo!

Ma la lista di ultimi (o quasi) posti illustri a Sanremo è molto lunga. Tra i precedenti si annoverano Bobby Solo con Una lacrima sul viso nel 1964 (escluso dalla finale) e Il ragazzo della via Gluck (mai entrato in classifica nel 1966). E ancora nel 1997 non si classificò per la finale Confusa e felice di Carmen Consoli, brano che poi la fece conoscere al pubblico diventando la sua canzone più nota.

Nel 2002 arrivò ultimo con i Timoria (suo gruppo all’epoca) Francesco Renga, capace poi di vincere il Festival nel 2005 con Angelo.

Nel 2011 un suo caro amico con cui ha diviso il palco, Max Pezzali, fece ritorno all’Ariston da solista senza gli 883 con Il mio secondo tempo. Il risultato? Eliminato alla quarta serata, ma disco d’oro poco dopo.

O nel 2005 fecero il debutto sulla scena italiana i Negramaro, presentandosi a Sanremo Giovani ma venendo eliminati prima di arrivare alla finale. Per loro però ci fu il Premio Sala Stampa Radio & TV e poi la possibilità di diventare la colonna sonora del film La Febbre. Il singolo rimane in classifica per 20 settimane e la loro partecipazione al Festivalbar di quell’anno con Estate li consacrò come una delle realtà più solide della scena pop-rock italiana.

E infine abbiamo il caso più cupo e triste di tutti. Siamo nel 1967 e Luigi Tenco venne eliminato dalla kermesse con Ciao amore ciao. Quella stessa notte il cantautore venne trovato senza vita nella sua stanza d’albergo a Sanremo. Ufficialmente la sua morte fu archiviata come un suicidio proprio perché la sua canzone era stata esclusa dalla finale, anche se ad oggi l’intera vicenda rimane ancora rimane avvolta nel mistero.

Leggi tutti i nostri articoli Speciale Sanremo 2023.

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