“I poveri dovrebbero bruciare all’inferno”, bufera sulle parole dell’avvocata di Pechino Express

L’avvocata di Pechino Express sta facendo discutere per le parole che avrebbe pronunciato durante una diretta sui social. Avrebbe infatti sostenuto: “I poveri dovrebbero bruciare all’inferno”

  1. La nuova edizione di Pechino Express, il reality show “itinerante” in cui le coppie si sfidano in un percorso che attraversa più Nazioni, debutterà domani su Sky. Sta però già facendo parlare di sé, non tanto per il programma in sé quanto per una delle concorrenti.

È finita al centro delle polemiche, infatti, l’avvocata Alessandra Demichelis, in gara con un’altra legale Laura Picardi. In particolare nella bufera è una frase che la donna avrebbe pronunciato in una diretta social alla fine dell’anno scorso e che ora è ritornata virale.

La Demichelis, già personaggio discusso sui social dove è nota per il suo profilo Dc legal show in cui ostenta averi di lusso, si sarebbe scagliata contro i poveri, sostenendo: “I poveri dovrebbero bruciare all’inferno”.

La frase offensiva sulle persone povere

Analizziamo il contesto in cui avrebbe pronunciato queste parole. Nel filmato si sente la trentaquattrenne che parla con un amico di nome Franco, imprenditore piemontese di vino. Lui le racconta: “Siamo arrivati in questo posto e c’erano solo escort e poveri, la cosa mi ha esaltato tantissimo”.

Già la replica della donna mette i brividi: “Ti ha esaltato la presenza dei poveri? Che schifo”. L’amico, a quel punto continua: “No aspetta, nello stesso orario mi hanno rigato la Porsche”. Ed ecco la frase incriminata, con la Demichelis che sbotta: “No ragazzi, fa veramente schifo questa cosa, i poveri dovrebbero bruciare all’inferno”.

Già richiamata dall’Ordine degli Avvocati

Parole di poco tatto e altamente discriminatorie, inaccettabili anche se dette tra amici in particolar modo da una persona che dovrebbe rappresentare la legge. Come detto, però, non è la prima volta che la sua figura viene dibattuta.

Abbiamo parlato del profilo social in cui pubblica foto in stile influencer e con marchi di lusso. Proprio per questi motivi è stata convocata, insieme alla collega Federica Cau, dall’Ordine degli Avvocati per discutere dei confini stabiliti dal codice deontologico.

All’epoca l’avvocata si era difesa definendosi sorpresa che si potesse “perdere tempo per parlare di una cosa così insulsa”. In più aveva aggiunto che la convocazione era stata fatta solamente perché “siamo carine”.

Avvocati e non avvocate o avvocatesse

Tornando alla sua partecipazione a Pechino Express, anche qui non erano mancate le perplessità. Molti si erano chiesti, dopo la conferenza stampa di presentazione del programma, per quale motivo il nome della coppia fosse “gli avvocati” e non “le avvocate” o “le avvocatesse”. La Demichelis aveva replicato:

Mi sembra inutile nel 2023 iniziare a battersi per farsi chiamare avvocate o avvocatesse. Il termine avvocate esiste da sempre nello Zingarelli, di conseguenza è assurdo che nel 2023 ci sia questa lotta femminista. Con tutti i problemi che ci sono dobbiamo davvero soffermarci su queste battaglie?

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