Molto popolare sotto forma di tatuaggio, questo simbolo rappresenta il sentiero della vita e ogni sua parte ha un preciso significato
Se amate i tatuaggi è molto probabile che vi siate già imbattuti nel simbolo buddhista chiamato “Unalome“.
Composto da una spirale, un sentiero curvilineo e una retta finale, rappresenta il sentiero della vita. Probabilmente si ispira alla forma del guscio di conchiglia, che non a caso è uno degli otto simboli buddhisti di buon auspicio.
Cerchiamo di capire cosa simboleggiano le tre parti (più il puntino) di cui è composto:
La spirale simboleggia la nascita e la prima parte del proprio percorso esistenziale, spesso contraddistinta da confusione, paure e incertezze.
La parte centrale curvilinea corrisponde alla seconda fase della vita, quella in cui accumuliamo esperienze, affrontiamo prove e difficoltà di vario genere. In questa fase possiamo acquisire chiarezza, ma capita spesso di dover tornare indietro, soprattutto se determinate lezioni e insegnamenti non sono stati recepiti in profondità.
Il percorso rettilineo finale rappresenta la fase in cui troviamo la nostra strada autentica, l’allineamento con il nostro sè e il nostro scopo in questa vita. Accade quando i propri pensieri e le proprie azioni si allineano con la propria verità interiore. Questo è uno spazio di profonda saggezza.
Oltre la linea retta spesso troviamo uno o più puntini, che simboleggiano il raggiungimento dell’illuminazione. In corrispondenza dei puntini, o sulla sommità del simbolo, talvolta è raffigurato un fiore di loto.
Quest’ultimo cresce nell’acqua fangosa e torbida, ma rimane immacolato trovando la forza di perseverare e diventare bellissimo. Simboleggia pertanto la perseveranza ma anche chi riesce a rimanere puro e incontaminato tra le difficoltà del mondo.
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