La tragedia di Vermicino dopo 42 anni: l’impossibile impresa di salvare Alfredino dal fondo di un pozzo

Una disgrazia che gli italiani non possono dimenticare, quella di Vermicino. Una tragedia che trafigge il cuore. Il 10 giugno 1981, 42 anni fa, Alfredo (o "Alfredino") Rampi, un bambino romano di soli sei anni, è stato inghiottito in un pozzo artesiano a Vermicino, una piccola frazione di campagna nei pressi di Frascati, nella provincia di Roma, a pochi metri dalla casa di famiglia. Era solo a percorrere l'ultimo tratto di strada che l'avrebbe condotto a casa dopo una passeggiata serale con il padre Ferdinando.  

Una triste vicenda, seguita tre giorni e tre notti in diretta tv da milioni di persone, che si fa fatica a raccontare, ma che merita di essere ricordata e commemorata a quarant’anni di distanza. Nonostante i numerosi ma inefficaci (e talvolta erronei e improvvisati) tentativi di salvarlo, Alfredino non ce l’ha fatta. È morto a 60 metri di profondità, nel buio, in posizione fetale. Un vero dramma umano.

L’evidente incapacità di affrontare simili situazioni di emergenza ha costretto l’Italia a gettare le basi per l’istituzione del Servizio della Protezione civile, accelerata anche grazie all’azione del Centro Alfredo Rampi, sorto per iniziativa della mamma di Alfredino, Franca.

Una foto di archivio della mamma di Alfredino Rampi il 6 giugno del 1981 ARCHIVIO ANSA

Sabato 12 giugno, all’Auditorium della Conciliazione di Roma, l’Associazione dedicata ad Alfredino celebrerà il suo quarantennale con un evento dal titolo Più in là, parole di un verso con cui Montale chiude la poesia Maestrale, lasciandoci l’immagine della calma dopo la tempesta.

Inoltre, Quadra film ha prodotto il documentario L’angelo di Alfredo (regia di Fabio Marra, 2011), dove Angelo Licheri, il soccorritore volontario sardo che ha rischiato la vita nella vana speranza di salvare il bimbo, ricostruisce, insieme ad altri protagonisti delle lunghe e travagliate operazioni di soccorso, cosa è successo in quelle interminabili ore. Per confortarlo, gli aveva promesso di comprargli una bici e portarlo a pesca. L’unico che era quasi riuscito a prenderlo. Ma, purtroppo, senza successo.

Lo staff cinematografico ha anche promosso una raccolta fondi per continuare a fornire sostegno economico a Licheri, infermo e in gravi condizioni di salute. Accedendo al sito del documentario è anche possibile fare una donazione a favore del coraggioso, altruista e generoso soccorritore.

Sul canale tv Sky per i 40 anni della morte fu lanciata una miniserie televisiva intitolata Alfredino – Una storia italiana.

Fonti: Quadra film/Centro Alfredo Rampi

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