Sesso extraconiugale e convivenza prima del matrimonio diventano reati in Indonesia, si rischia il carcere

In Indonesia è stata appena approvata una legge che vieta il sesso fuori dal matrimonio, oltre che il sesso extraconiugale e la promozione dei metodi contraccettivi. Le nuove severissime regole si applicano nel più grande Paese musulmano del mondo anche ai turisti stranieri e a non residenti

Stretta del Governo indonesiano sui rapporti extraconiugali e non solo. Secondo il nuovo codice penale, appena approvato all’unanimità dal Parlamento, fare sesso con qualcuno che non sia il proprio marito o la propria moglie costituisce reato. Stessa cosa vale per chi decide di convivere prima del matrimonio.

Una mossa fortemente conservatrice, che ha acceso il dibatto pubblico, anche perché queste regole valgono anche per i residenti stranieri che i turisti che si trovano temporaneamente in Indonesia. E chi trasgredise rischia la reclusione.

“Il precedente codice penale era un retaggio dell’era coloniale olandese, redatto nel 1800, ed è in vigore in Indonesia dal 1918. Occorre quindi aggiornare il codice penale secondo i tempi e le esigenze nazionali” ha commentato Yasonna H. Laoly, ministro per i diritti umani dell’Indonesia.

Cosa prevede il nuovo codice penale

Le pene previste per la violazione della legge sono molto dure. Chi pratica sesso al di fuori del proprio rapporto coniugale può essere punito con un anno di carcere, mentre le persone che sul territorio indonesiano scelgono di convivere prima del matrimonio rischiano fino a 6 mesi di reclusione. Tuttavia, per avviare un procedimento penale ci vorrà una denuncia formale.

Il codice penale recentemente approvato, ma che non entrerà in vigore nell’immediato (il processo di transizione dovrebbe durare al massimo 3 anni), prevede anche altre regole molto severe: diventa illegale anche promuovere la contraccezione (fatta eccezione per esperti e personale autorizzato), azione punibile con una multa.

Quest’ultima norma rappresenta un grande passo indietro per la popolazione indonesiana. “Ha il potenziale per ridurre i risultati della salute sessuale e riproduttiva in Indonesia, che sono attualmente piuttosto bassi” ha commentato Amru Sebayang il fondatore della Ong CISDI, che nel Paese si occupa di sviluppo in ambito sanitario, ai microfoni di BBC News Indonesia.

Invece, l’aborto resta un reato penale, tranne per le donne vittime di stupro o per quelle che rischiano la vita per via della gravidanza. Mentre il reato di blasfemia, già previsto in Indonesia, comporta possibile pena detentiva di cinque anni.

Tra le diverse novità rientra anche la diffusione di fake news, reato punibile con sei anni di detenzione. Inoltre, chi lede la dignità del presidente o vicepresidente indonesiano o altre istituzioni rischia fino a tre anni di carcere.

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Fonti: Yasonna H. Laoly/BBC Indonesia

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