San Valentino: storia, miti e leggende del santo degli innamorati (ma anche dei bambini)

San Valentino, ecco la sua storia, le origini e le leggende del santo degli innamorati (ma anche dei bambini) più belle e conosciute

Il 14 febbraio è la festa degli innamorati, ma quanti di noi sanno chi è San Valentino? Vescovo e martire conosciuto al mondo come patrono degli innamorati, nacque a Terni da una famiglia patrizia nel 176, si convertì al cristianesimo e venne consacrato vescovo di Terni nel 197. Morì il 14 febbraio del 273 d.C.

Si ritiene che il suo teschio sia conservato in una teca di vetro nella Basilica di Santa Maria in Cosmedin a Roma. Il teschio è ornato di rose rosse ed è una reliquia importante, esposta ai fedeli ogni 14 febbraio. Ciò nonostante, secondo altre teorie, il teschio in questione risalirebbe alle catacombe paleocristiane, dove venivano conservati i corpi di cristiani martirizzati dai romani, corpi che spesso venivano estratti e portati in Europa per essere venerati come reliquie.

A Terni, dove Valentino è patrono, ancora oggi viene celebrata la Festa della Promessa, a cui partecipano giovani in procinto di sposarsi e coppie sposate da anni per scambiarsi un voto d’amore nella Basilica dedicata al Santo, dove sono conservate le sue spoglie.

Storia e origini

Ma perché proprio questo vescovo è associato alla festa degli innamorati? Secondo alcune leggende fu la Chiesa a sceglierlo per rimpiazzare il dio Lupercus, venerato nell’antica Roma proprio in questo periodo dell’anno.

Difatti se per qualcuno la data della ricorrenza è riconducibile al giorno in cui Valentino venne martirizzato nel 273, per altri la scelta dipende piuttosto dai Lupercalia, antichi rituali di fertilità celebrati nell’antica Roma il 15 febbraio, con tanto di processioni e amore libero.

Durante i festeggiamenti, i sacerdoti entravano nella grotta dove si riteneva che la lupa avesse allattato Romolo e Remo, per effettuare sacrifici propiziatori. Lungo le strade della città, nel frattempo, si versava il sangue di vari animali mentre i nomi di uomini e donne che adoravano il dio Lupercus venivano inseriti in un’urna e mescolati.

A questo punto una specie di “Cupido” bambino estraeva a caso nomi di coppie che avrebbero dovuto vivere insieme per un intero anno, per portare a termine il rito di fertilità. Trattandosi di un rito considerato impuro dalla Chiesa, quest’ultima decise di rimpiazzare il dio Lupercus con il martire cristiano Valentino. Fu Papa Gelasio a volerlo nel 496 d.C..

Perché proprio lui? Perché Valentino, secondo alcune leggende, era uno dei pochi vescovi della sua epoca a ufficializzare le unioni fra fidanzati cristiani e inoltre dedicò tutta la vita alla comunità cristiana dimostrando moltissima fede.

Per quanto riguarda la festa odierna, probabilmente si deve all’associazione fatta da Geoffrey Chaucer (1343 – 1400), nel suo poema “Parlamento degli uccelli“, tra la ricorrenza e il fidanzamento di Riccardo II d’Inghilterra con Anna di Boemia.

San Valentino e l’amore: leggende

san valentino

©santodelgiorno

Le leggende che riguardano San Valentino sono innumerevoli e fra queste ce n’è una che racconta dell’amore fra un giovane centurione di nome Sabino e una nobile ragazza di Terni di nome Serapia.

Pur essendo reciprocamente innamorati erano separati dalla religione: lui era pagano, lei cristiana. La ragazza, disperata, si rivolse al vescovo Valentino per convincere Sabino ad avvicinarsi alla religione cristiana. Valentino riuscì a convincerlo e così i due si prepararono per le nozze.

Purtroppo Serapia si ammalò di tisi a poca distanza dal matrimonio e, prima di morire, chiese a Valentino di celebrare le nozze anticipatamente. Mentre i due giovani si promettevano amore eterno, Serapia morì e subito dopo, anche Sabino.

Un’altra leggenda intitolata “La rosa del perdono” racconta che Valentino passeggiava nel suo giardino quando sentì due fidanzati litigare. Uscì dal giardino con una rosa in mano e chiese ai due giovani di fare pace stringendo il gambo, ma facendo attenzione a non pungersi. Poi disse loro di chiedere perdono a Dio per la lite. A inizio febbraio celebrò la loro unione e da allora il 14 febbraio divenne la festa degli innamorati e la rosa un dono tipico della ricorrenza.

Un’altra leggenda narra che il vescovo riuscì a donare la vista alla figlia cieca del suo carceriere e che, in quell’occasione, scrisse a quest’ultimo un bigliettino che recitava “Dal tuo Valentino“. Ecco perché, ancora oggi, gli innamorati il 14 febbraio si scambiano dolci biglietti d’amore.

San Valentino, il Santo dei Bambini: le leggende

Non tutti sanno che Valentino è anche il Santo dei bambini perché secondo un’altra leggenda, era solito accoglierli nel suo bellissimo giardino, lasciandoli giocare in libertà.

Quando venne imprigionato durante la persecuzione, i bambini piansero a lungo non solo per la perdita del loro amico ma anche di quel meraviglioso spazio verde. Così due piccioni viaggiatori lo raggiunsero in carcere posandosi sulla finestra della sua cella.

Valentino legò al collo del primo piccione un biglietto in cui diceva ai bambini di volergli molto bene, mentre al collo del secondo legò la chiave del cancello del suo giardino, in modo che i piccoli potessero accedervi  senza di lui. Fu così che i bambini poterono rientrare nel parco e che la chiave di Valentino divenne simbolo della sua benevolenza verso i bambini.

Un’altra leggenda racconta che Valentino, prima che i bambini tornassero a casa dopo aver giocato nel suo giardino, regalasse loro un fiore per i genitori, come segno di affetto e riconoscenza. Ecco perché a San Valentino si è soliti fare dei piccoli doni da destinare alle persone care.

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FONTI: Scuola Pieve/Santo del Giorno

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