Condannato all’ergastolo l’attivista e filantropo turco per i diritti civili Osman Kavala (e non è l’unico)

Kavala è solo uno dei tanti attivisti turchi che si battono per la libertà del loro Paese e che sono stati condannati a gravi pene da una giustizia ingiusta

Il tribunale di Istanbul ha condannato all’ergastolo in una forma di carcere duro (simile al nostro 41bis) l’attivista per i diritti civili Osman Kavala, con l’accusa di aver tentato di rovesciare il governo. Un duro colpo per un Paese, la Turchia, che sta provando ad uscire da decenni di oscurantismo e regimi quasi dittatoriali.

Osman Kavala fu fra i partecipanti agli scontri con le forze dell’ordine avvenuti al Parco di Gezi, a Istanbul, che videro migliaia di cittadini appartenenti a classi sociali differenti scendere in piazza e protestare compatti contro la costruzione di un centro commerciale proprio nell’area in cui si trovava il parco. Era il 2013, e in quegli scontri 11 manifestanti trovarono la morte, e più di 900 furono arrestati.

Kavala è stato arrestato per la prima volta nel 2017 per gli eventi accaduti quattro anni prima. Il suo caso è stato subito seguito da diverse associazioni per i diritti umani, fra cui Amnesty International, che hanno accusato il governo del Paese di sfruttare la giustizia e i tribunali per reprimere le voci dissenzienti.

Dopo l’assoluzione nel 2020 per le proteste al Parco di Gezi, Kavala è stato nuovamente arrestato per il suo presunto coinvolgimento nel tentativo di colpo di stato avvenuto nel luglio del 2016, che provocò la morte di alcune centinaia di persone e una feroce repressione militare che ha portato oltre 110.000 persone – fra cui funzionari pubblici, insegnanti, attivisti e giornalisti – in carcere.

Per i fatti del 2016 la corte di giustizia turca ha emesso sentenza anche nei confronti di altri sette imputati, condannati a 18 anni di reclusione: fra loro anche la regista e documentarista turca Cigdem Mater.

©Arsinée Khanjian/Facebook

Oggi abbiamo assistito a una parodia della giustizia di proporzioni spettacolari – comunica, con una nota, l’associazione per i diritti umani Amnesty International. – Questo verdetto infligge un colpo devastante non solo a Osman Kavala, ai suoi coimputati e alle loro famiglie, ma a tutti coloro che credono nella giustizia e nell’attivismo per i diritti umani in Turchia e oltre.

Per Amnesty, la decisione presa dal tribunale di Istanbul è priva di logica, poiché le autorità non hanno fornito prove a sostegno delle accuse mosse agli imputati, da considerarsi quindi prive di fondatezza: emerge chiara la volontà del governo, secondo l’associazione, di mettere il bavaglio alle voci fuori dal coro e a chi si oppone al governo guidato dal Presidente Erdogan.

Questa farsa politicamente motivata ha già visto Osman Kavala imprigionato arbitrariamente per più di quattro anni e mezzo a causa del suo attivismo nella società civile – si legge ancora nella nota. – Noi continuiamo a chiedere l’immediato rilascio di Osman Kavala e dei suoi coimputati mentre si appellano a questi verdetti draconiani.

Queste condanne sono state accolte con ostilità dal mondo occidentale e hanno immediatamente raffreddato le relazioni fra il governo turco e alcuni Paesi: dieci ambasciatori – fra i quali i rappresentanti di Stati Uniti, Germania e Francia – hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in cui chiedono con forza la scarcerazione di Kavala e degli altri, ottenendo dal Presidente Erdogan l’appellativo di “persone non grate”.

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Fonti: CNN / Amnesty International

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