Nobel per la pace, vincono Nadia Murad e Denis Mukwege contro le violenze sessuali in scenari di guerra

Due mondi, due generazioni, due storie diverse accomunate da una grande forza, dalla resilienza e dal coraggio di combattere contro la violenza sessuale. Per questo, l'attivista yazida irachena Nadia Murad e il medico congolese Denis Mukwege hanno ricevuto il premio Nobel per la pace.

Due mondi, due generazioni, due storie diverse accomunate da una grande forza, dalla resilienza e dal coraggio di combattere contro la violenza sessuale. Per questo, l’attivista yazida irachena Nadia Murad e il medico congolese Denis Mukwege hanno ricevuto il premio Nobel per la pace.

La consegna è avvenuta ieri a Oslo, nel giorno in cui si celebravano i 70 anni della Dichiarazione universale dei diritti umani.

Nadia Murad

A 25 anni Nadia Murad, è il simbolo della lotta contro le atrocità e le violenze dell’Isis ai yazidi.

“Grazie mille per questo riconoscimento. Ma l’unico premio al mondo che può ridarci la dignità è la giustizia è il processo ai criminali. Non c’è premio che può compensare la perdita della nostra gente e dei nostri cari, uccisi solo perché yazidi”.

Murad stessa è sopravvissuta alle violenze atroci in Iraq. Assieme ad altre cinquemila donne e bambine è stata una schiava, comprata e venduta più volte dai combattenti e ha subito ogni tipo di abuso fisico, sessuale e psicologico prima di riuscire a scappare nel novembre del 2014.

Proprio da quel giorno è diventata il simbolo della resistenza e porta avanti la campagna per liberare il popolo yazida dall’Isis.

nobel pace 1

Denis Mukwege

Sessantatreenne medico e attivista congolese, Denis Mukwege, da una vita si dedica alla cura delle ferite delle donne vittime di stupri. Nella Repubblica Democratica del Congo ha fondato nel 1998 il Panzi Hospital, specializzato appunto nella cura di danni fisici causati da violenze sessuali.

A Oslo ha chiesto un’azione forte contro i leader dei Paesi in cui si verificano i crimini.

“Gli Stati devono smettere di accoglierli stendendo loro il tappeto rosso. Dovrebbero invece lottare contro l’uso dello stupro come arma di guerra. Come? Imponendo sanzioni economiche e politiche a questi leader e portandoli in tribunale. Fare la cosa giusta non è difficile, è solo una questione di volontà politica”, ha detto.

Nel 2014, Mukwege era stato insignito dal Parlamento europeo con il Premio Sakharov per la libertà di pensiero. Il medico, infatti, più volte si è schierato contro il governo congolese accusandolo di non avere fatto abbastanza per porre un freno alla piaga delle violenze sessuali.

La cerimonia di consegna:

Leggi anche: Le nonne di Plaza de Mayo candidate al Nobel per la pace

Credit cover: Ill. Niklas Elmehed. © Nobel Media

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook