A Leopoli la protesta dei passeggini vuoti per ricordare le piccole vittime innocenti della guerra

Una manifestazione pacifica per accendere i riflettori sulle troppe vittime giovanissime del conflitto che sta insanguinando l'Europa ormai da tre settimane è quella che si è svolta oggi a Leopoli

Una manifestazione pacifica per dire basta alla guerra e per provare a fermare il massacro di civili che miete troppe vittime, soprattutto fra i più piccoli. Questa mattina nella città ucraina di Leopoli – finora non ancora colpita dalla furia delle truppe armate russe – un silenzioso corteo di passeggini vuoti ha acceso i riflettori sulla strage dei bambini nel Paese bombardato.

I passeggini vuoti sono stati disposti lungo sei file nella piazza centrale della città, proprio di fronte all’edificio che ospita giornalisti e reporter da tutto il mondo. Centonove passeggini, per l’esattezza, come centonove sono finora le vittime ufficiali registrate fra i più piccoli, oltre a qualche centinaio di bambini che si annoverano fra i feriti.

Questi numeri, tuttavia, non tengono conto del fatto che tutti i bimbi coinvolti nel conflitto sono delle vittime. Costretti a dire addio troppo presto alla propria innocenza e alla loro spensieratezza, molti hanno già lasciato le proprie case e le proprie città, verso una destinazione ignota che fa paura – spesso da soli, senza neanche un genitore o un tutore ad accompagnarli.

Come sottolineato dall’associazione umanitaria Save The Children, sette milioni e mezzo di minori rischiano di subire le conseguenze più estreme di questo conflitto nel cuore dell’Europa: allontanamento dalla famiglia, sfollamento, danni fisici, traumi psicologici con i quali dovranno convivere per il resto della vita.

In un comunicato stampa di qualche giorno fa, l’associazione ha mostrato particolare interesse per i piccoli senza famiglia, che vivono in orfanotrofi e istituti: mentre gli altri riescono a fuggire grazie ai corridoi umanitari, questi restano intrappolati nel Paese, esposti al rischio di bombardamenti ma anche di essere inseriti in circuiti di tratta e sfruttamento, come spiega Irina Saghoyan, direttrice di Save the Children per l’Europa orientale:

L’operazione militare russa in Ucraina ha spinto un milione di bambini a fuggire, ma la maggior parte dei bambini ricoverati in istituto rimane intrappolata nel Paese. Questi bambini sono tra i più vulnerabili in Ucraina e corrono un rischio maggiore di tratta, abusi e altre forme di sfruttamento.

Siamo estremamente preoccupati per la sicurezza e il benessere di questi bambini, in particolare quelli che vivono con disabilità. Molti bambini che vivono in istituto hanno parenti viventi in grado e disposti a prendersi cura di loro. Tuttavia, con le ostilità in corso in Ucraina, temiamo che questi bambini vengano lasciati indietro.

Garantire la sicurezza di questi bambini, la loro cura continua e l’accesso ai bisogni di base devono avere la priorità. I bambini in istituto non possono essere dimenticati.

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Fonti: ANSA / Save The Children

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