La senatrice aborigena Lidia Thorpe apostrofa la Regina Elisabetta come “colonizzatrice” durante il suo giuramento

La senatrice neoeletta ha detto che farà qualunque cosa per liberare l'Australia dal colonialismo britannico e dare al Paese un proprio capo di stato

Una sola parola aggiunta alla tradizionale formula di giuramento dei senatori nel Parlamento australiano, ma sufficiente a suscitare una polemica nazionale. La senatrice neoeletta Lidia Thorpe, appartenente al partito dei verdi, ha definito la regina Elisabetta come “colonizzatrice” nella formula di giuramento che ha pronunciato lo scorso per accedere per la prima volta agli spalti parlamentari.

Il termine, ovviamente, non fa parte del giuramento, ma è stato inserito dalla donna appartenente alla comunità aborigena come forte rimprovero verso quel passato coloniale con cui il suo Paese si trova ancora a dover fare i conti: la regina Elisabetta II d’Inghilterra, infatti, è ancora capo di stato australiano poiché il Paese fa parte del Commonwealth.

Prima di pronunciare il suo giuramento, la neosenatrice ha percorso la sala del Parlamento con il pugno destro levato in alto in segno di protesta contro la colonizzazione britannica. La donna non è l’unica australiana a volersi definitivamente svincolare dall’ingerenza della corona inglese.

È allo studio, da parte del partito labourista, un referendum che permetterebbe all’Australia di diventare una repubblica completamente indipendente, con un proprio capo di stato. Intanto si stanno compiendo importanti passi avanti per permettere a tutte le minoranze indigene di essere rappresentate in Parlamento.

Minoranze indigene come quelle a cui appartiene anche Lidia Thorpe, in Parlamento a rappresentare lo stato del Victoria. Dopo l’exploit in aula, la donna ha precisato alla stampa di non aver premeditato quell’azione ma di averla fatta spontaneamente, sentendosi mortificata a giurare fedeltà a un colonizzatore di un altro Paese.

La formula di giuramento le è stata fatta ripetere, questa volta corretta e senza aggiunte personali. In una dichiarazione raccolta dal giornale Washington Post Thorpe ha detto di averlo fatto come se avesse avuto una pistola puntata alla testa e di non condividere assolutamente il messaggio contenuto nella formula.

La senatrice ha già annunciato il suo impegno per fare in modo che il giuramento – almeno nella sua formulazione attuale – venga abolito, poiché ritenuto arcaico e ridicolo: queste parole non rappresentano l’Australia contemporanea, non più britannica ormai da decenni.

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Fonte: The Guardian 

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