Khaby Lame è ufficialmente il TikToker più seguito del mondo e riaccende il dibattito sul diritto alla cittadinanza italiana

Khaby Lame è ufficialmente il nuovo re di TikTok. Ieri sarebbe dovuto partire per gli Usa per partecipare ad un'importante conferenza, ma per motivi burocratici ha dovuto rinunciare. Nonostante viva in Italia da quando aveva circa un anno, non ha ancora la cittadinanza italiana. Una situazione che ha del paradossale...

È uno dei volti più amati ed espressivi del web e proprio in questi giorni è diventato anche la persona più seguita su Tik Tok, con ben 142,4 milioni di follower (superando la ballerina americana Charli D’Amelio): stiamo parlando di Khaby Lame, 22enne di origini senegalesi, che con la sua ironia – tanto semplice quanto geniale – ha conquistato il cuore di tantissimi utenti.

Il re di TikTok ha iniziato a fare video simpatici nel 2020, in piena pandemia, dopo essere stato licenziato dalla fabbrica in cui lavorava a Chiavasso (in provincia di Torino) ed è diventato popolarissimo grazie alla sua eccezionale mimica facciale, l’arma vincente dei suoi brevissimi filmati in cui non ha bisogno di usare parole e quindi arrivano al pubblico di tutto il mondo.

Proprio in questi giorni il giovane influencer sarebbe dovuto partire per la California per partecipare al VidCon, la convention annuale che coinvolge YouTuber, TikToker, influencer e fan di tutto il mondo. Ma, purtroppo, non ha potuto. Il motivo? Il visto di Khaby Lame non è arrivato in tempo. Con il passaporto senegalese è abbastanza difficile ottenerlo e lui non ha la cittadinanza italiana.

Una situazione paradossale, visto che è arrivato in Italia dal Senegal quando aveva soltanto un anno. Khaby, che di recente ha spostato anche la causa del movimento ambientalista Fridays for Future e si è schierato contro circhi e zoo, si sente italiano in tutto e per tutto: ha vissuto per una ventina d’anni a Chiavasso (in provincia di Torino), dove ha frequentato le scuole e lo scorso anno si è trasferito a Milano.

Khaby Lame si sente italiano (come altre migliaia di persone), ma per lo Stato non lo è

Non è giusto che una persona che vive e cresce con la cultura italiana per così tanti anni ed è pulito, non abbia ancora oggi il diritto di cittadinanza. E non parlo solo per me – ha commentato il TikToker con l’amaro in bocca ai microfoni di Repubblica – Il visto e magari la cittadinanza mi renderebbero le cose più facili, ma non sarei contento pensando a tutte quelle altre persone che magari sono anche nate in Italia e non hanno lo stesso diritto.

La vicenda di Khaby riaccende i riflettori sulla dibattuta questione della concessione della cittadinanza italiana a tutte quelle persone che nascono da genitori stranieri nel nostro Paese o ci vivono da anni, e che lavorano e studiano in Italia, pagando tanto di tasse.

Per il nostro Stato conoscere la lingua, avere appreso la nostra cultura e contribuire all’economia della nazione non basta per avere in automatico il tanto agognato “pezzo di carta” che restituisce dignità e identità a una persona. Quel pezzo di carta che vorrebbe tanto ottenere Khaby e altre migliaia di persone, che ormai potrebbero impartirci tranquillamente lezioni di lingua italiana ma che per il nostro Paese continuano ad essere quasi delle ombre…

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Fonte: Khaby Lame

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