Il genocidio ignorato degli indigeni Yanomami dell’Amazzonia: centinaia di bambini morti di fame e avvelenati dall’inquinamento

Da anni nel cuore dell'Amazzonia è in corso un genocidio, che il mondo sta ignorando: è quello del popolo Yanomami, le cui terre ancestrali sono state devastate dal business sanguinario (e spesso illegale) dell'estrazione d'oro e altri materiali preziosi. E pagarne le spese sono soprattutti i bambini. Ne sono già morti centinaia, stroncati dalla malnutrizione e dalle malattie legate all'inquinamento dei corsi d'acqua, ormai avvelenati dal mercurio...

Muoino come se fossero mosche, nell’indifferenza generale. Di fame, malattie come la malaria e di inquinamento. È il destino brutale a cui vanno incontro gli indigeni Yanomami, che vivono nella foresta amazzonica del Brasile, tra i bacini dei fiumi Orinoco e Rio delle Amazzoni. Qui, da diversi anni, è in corso un vero e proprio genocidio, che è stato perpretato con la complicità dell’ex Presidente brasiliano Jair Bolsonaro.

Il nuovo leader del Brasile Lula, che in questi giorni si è recato in visita nello Stato del Roraima, si è detto sconvolto delle condizioni in cui versa la tribù degli Yanomami.

Se qualcuno mi dicesse che qui a Roraima le persone vengono trattate in modo disumano, non ci crederei. – ha dichiarato il Presidente del Paese Sudamericano – Ho avuto accesso ad alcune foto questa settimana e mi hanno davvero scosso, perché non riusciamo a capire come un Paese ccome il Brasile lasci i nostri popoli indigeni abbandonati come sono qui. Quello che ho visto qui è disumano.

La causa principale dell’inferno vissuto dalla comunità di indigeni è rappresentata dai cercatori d’oro illegali (garimpeiros), che hanno avuto libero accesso in Amazzonia per estrarre diamanti, oro e altri minerali preziosi. Il loro arrivo ha portato alla distruzione delle foreste, alla diffusione di malattie, mentre i fiumi sono stati contaminati dal mercurio, esponendo la popolazione al rischio di avvelenamento.

L’ex Presidente Bolsonaro ha deliberatamente aperto le porte del territorio e ha incoraggiato migliaia di cercatori d’oro a riversarsi al suo interno. Ha smantellato il servizio sanitario indigeno; ha sostenuto i minatori che hanno invaso i territori indigeni e ha ignorato i disperati appelli all’azione lanciati dalle organizzazioni indigene, da Survival e da molti altri non appena l’entità della crisi è divenuta palese”commenta Sarah Shenker, responsabile dell’organizzazione Survival International Brasile.

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Tutto ciò ha spinto la tribù brasiliana verso una catastrofe umanitaria senza precedenti, che è già costata la vita a centinaia di bambini.

“Le conseguenze sono ben documentate: da quando Bolsonaro è salito al potere, sono morti per malattie evitabili 570 bambini yanomami sotto i 5 anni; i bambini yanomami muoiono di malnutrizione a un ritmo di 191 volte superiore alla media nazionale; nella regione di Auaris e Maturacá, 8 su 10 bambini yanomami soffrono di malnutrizione cronica; e così via.” spiega Shenker.

Il sostegno di Lula al popolo Yanomami

Ciò che sta vivendo la tribù Yanomami è desolante e inammissibile. Alla luce del drammatico scenario, il Presidente Lula ha dichiarato un’emergenza sanitaria pubblica nelle terre degli Yanomami, istituendo un comitato che avrà tre mesi di tempo per discutere di  una serie di azioni mirate a sostegno di questo popolo.

“Più che una crisi umanitaria, ciò che visto a Roraima è un genocidio: un crimine premeditato contro gli Yanomami, commesso da un governo insensibile al dolore. Tratteremo i nostri indigeni come esseri umani. Daremo loro la dignità che meritano, in termini di salute, istruzione, cibo e il diritto di spostarsi. Queste persone saranno trattate in modo decente” ha assicurato il leader brasiliano.

Luiz Inacio Lula – che ha istituito Ministero delle Popolazioni indigene – ha promesso che agirà con grande fermezza per fermare porre fine alla devastazione provocata dai minatori che agiscono illegalmente.

Prenderemo molto sul serio questa storia di porre fine a qualsiasi estrazione illegale. E anche se è una terra che ha l’autorizzazione dell’agenzia per svolgere ricerche, lo si dovrà fare senza inquinare l’acqua, senza distruggere il foresta e senza mettere in pericolo la vita delle persone che dipendono da queste risorse per sopravvivere.

Nelle terre degli Yanomami, sono già arrivate 80 tonnellate di generi alimentari e diversi farmaci destinati alla popolazione stremata dalla malnutrizione e dai problemi di salute.

Inoltre, il Governo brasiliano ha annunciato il licenziamento di una 50ina di funzionari, tra cui undici coordinatori regionali del Segretariato della Salute Indigena (SESAI) e 43 responsabili della Fondazione Nazionale dei Popoli Indigeni (FUNAI).

I primi segni di intervento da parte del Presidente Lula e della sua squadra sono incoraggianti. – ammette Survival International Brasile. –Ma non c’è un minuto da perdere.

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Fonti: Funai-Fundação Nacional dos Povos Indígenas/Survival International 

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